Prima versione animata del capolavoro di Jack London del 1906, Zanna Bianca porta la firma dello spagnolo Alexandre Espigares, Premio Oscar per il corto animato Mr. Hublot.
Zanna Bianca non ha certo bisogno di presentazioni: attraverso il tortuoso percorso di crescita di un lupo dello Yukon alla fine del XIX secolo, London ci regala un’intramontabile riflessione sui rapporti tra uomo e animale, ma anche una profonda lezione di vita sulla violenza dei loro rispettivi mondi.
Questa versione animata sarà, così, l’occasione per far scoprire ai più piccoli e ai ragazzi uno dei racconti di formazione più belli e amati di sempre, ma anche di far rivivere ai grandi le emozioni di una storia ricchissima e piena di poesia.
Nonostante i limiti di budget, notevole è l’attenzione riservata ai dettagli paesaggistici ed animali, raffinato è l’uso del colore e dell’illuminazione ed autentico è il senso di avventura che si respira, grazie al buon ritmo e alla bellezza pittorica degli scenari.
Il punto di forza di Zanna Bianca è però soprattutto la valida sceneggiatura di Serge Frydman, Philippe Lioret e Dominique Monfery, che ha il merito di tenersi lontana da una narrazione favolistica ed edulcorata e di mantenere intatta la descrizione del violento mondo selvaggio ed animale, sicuramente uno degli aspetti più importanti del romanzo di London.
Molto suggestive sono inoltre le scene prive di dialogo che vedono protagonisti il mondo animale e le sue dinamiche, certamente più incisive di quelle dialogate e affidate agli umani che caratterizzano soprattutto l’ultima parte.
A completare la riuscita di un’opera assolutamente da non perdere, ci pensano le belle le musiche di Bruno Coulais, eseguite dall’Orchestra filarmonica del Lussemburgo, e l’inconfondibile, ma mai invasiva, voce narrante di Toni Servillo. Al cinema dall’11 ottobre distribuito da Adler Entertainment.
Alberto Leali