Su Sky Arte in prima visione assoluta il documentario di Antoine Fuqua sulla vita di “The Greatest”
Tre volte campione del mondo, atleta straordinario, militante per i diritti dei neri e schieratosi apertamente contro la guerra del Vietnam, Muhammad Ali ha segnato la storia dello sport e del costume degli Stati Uniti diventando una delle figure più iconiche del XX secolo.
Venerdì 21 giugno alle 21.15, Sky Arte (canale 120 e 400 di Sky) lo ricorda con una prima visione assoluta: il documentario evento diviso in due parti What’s My Name: Muhammad Ali, prodotto da HBO Sports.
Diretto dal regista Antoine Fuqua (Training Day; The Equalizer – Il vendicatore, Southpaw – L’ultima sfida; I magnifici sette) con i produttori esecutivi LeBron James e Maverick Carter, What’s My Name – Muhammad Ali ripercorre sfide, cadute e trionfi del grande pugile attraverso la sua stessa voce e materiale d’archivio mai visto prima.
Il documentario, diviso in due parti, che Sky Arte trasmette in versione integrale, è un ritratto intimo di un uomo che è diventato un faro di speranza per tutti gli oppressi fino a essere riconosciuto negli anni come un cittadino del mondo, simbolo di umanità e comprensione.
Dalle Olimpiadi di Roma fino alla fiaccola accesa alle Olimpiadi di Atlanta, dove Ali vinto solo dal Parkinson avanza sotto lo sguardo commosso di milioni di persone, il film segue il pugile passo dopo passo, un gong dopo l’altro, raccontandone anche la conversione all’Islam, la vicinanza a Malcom X e Martin Luther King, il rifiuto della guerra in Vietnam, la storica rivalità con Joe Frazier e la sua vita nel campo di allenamento di Orwigsburg, in Pennsylvania, dove era solito ritirarsi per preparare al meglio le sue sfide: senza elettricità, senza tv, senza acqua calda.
“Muhammad Ali ha avuto un profondo impatto su di me fin dalla giovane età” – ha confidato Antoine Fuqua. “Aver avuto l’opportunità di raccontare la sua storia, dentro e fuori il ring, è stato un privilegio e un sogno diventato realtà”.
Lonnie Ali, sua moglie per 30 anni ha poi aggiunto. “Stiamo vivendo un momento della storia americana in cui guardiamo a una nuova generazione di eroi che, come LeBron James, possano portare avanti il suo messaggio, non solo ricordandolo ma anche attraverso le loro parole e le loro azioni. Sono grata a LeBron, a Maverick Carter, alla SpringHill Entertainment e alla HBO per aver mostrato gli ideali in cui Muhammad credeva e per cui ha lottato tutta la vita”.
Il film è prodotto in collaborazione con la Muhammad Ali Family Estate e Jamie Salter, fondatore, presidente e CEO di Authentic Brands Group, azienda attiva nella tutela e nella conservazione dell’eredità e del nome di Ali.