La giovane medium Vanessa torna ne La porta rossa 2, stavolta più matura e consapevole. A interpretarla c’è Valentina Romani, che col suo personaggio ha più di un aspetto in comune
Valentina Romani è un giovane talento da tenere d’occhio, distintasi sia al cinema (Un bacio) che in televisione (La porta rossa, Tutto può succedere) in ruoli interessanti e diversissimi. Quello della medium Vanessa ne La porta rossa è però certamente uno dei suoi personaggi più amati, che ritroviamo anche nell’attesa seconda stagione della serie, a partire dal 13 febbraio in prima serata su Rai2.
La ragazza, che è l’unica a poter vedere il fantasma di Cagliostro (Lino Guanciale) e a comunicare con lui, si troverà stavolta invischiata in un’indagine della polizia che coinvolge il suo fidanzato Filip (Pierpaolo Spollon) e molti giovani della Trieste “bene”. L’unica che potrà aiutarla, anche a costo di mettere a rischio la sua professione, è il magistrato Anna Mayer (Gabriella Pession), moglie di Cagliostro.
Valentina, come ritroviamo Vanessa in questa seconda stagione de La porta rossa?
Troverete una Vanessa un po’ più matura, perché ha avuto del tempo per metabolizzare il suo potere. Adesso è quindi desiderosa di conoscerlo sempre di più e di capire quale sia la sua vera identità. Se infatti nella prima stagione era un’adolescente a cui capitava qualcosa di straordinario, ora deve capire come gestire il suo potere e i rapporti con gli altri.
Come hai trovato questa stagione rispetto alla prima?
Se possibile, ancora più ambiziosa, pur ruotando attorno alle dinamiche che già conosciamo. Sicuramente è una stagione che riserverà molte sorprese, ma non risolverà tutti gli intrighi. Quindi guardatela!
Visto che il protagonista è un po’ l’angelo custode di sua moglie, tu credi a questa figura? E se sì, ne hai avuto uno nella vita?
In realtà non mi sono mai troppo interessata alla questione. Sicuramente ci sono persone di cui sento forte la protezione e sono i miei genitori e le persone che mi vogliono bene. L’argomento, però, ho sempre preferito lasciarlo stare, perché come tutte le cose che non conosciamo può far paura. Penso sia un tema che ha bisogno di uno studio, perché anche per credere è necessario sapere!
Quindi deduco che i tuoi genitori ti abbiano molto sostenuto nel tuo percorso artistico?
Sì, sempre. Nella mia famiglia non c’è nessuno che fa questo mestiere e quindi non nego che il mio desiderio sia stato una bella sorpresa per tutti. I miei genitori, però, non mi hanno mai messo i bastoni fra le ruote, né hanno cercato di farmi cambiare idea, quindi sono loro davvero molto grata.
Valentina e Vanessa, cosa hanno in comune?
Beh, oltre all’età più o meno simile, sicuramente il caratterino! Infatti siamo entrambe un po’ “fumantine”, ma anche impulsive e molto determinate.
Roberto Puntato