Dal 30 gennaio al cinema distribuito da Walt Disney Italia / 20th Century Fox
Un gruppo di ricercatori subacquei sopravvive alla terribile esplosione di una base di perforazione. Muniti di scafandri e guidati dall’ardito ingegnere Norah (Kristen Stewart), provano, così, a raggiungere una piattaforma fornita di capsule di salvataggio. L’impresa si rivelerà ancora più ardua, a causa della presenza di misteriose creature marine che infestano gli abissi e iniziano a mietere vittime.
Senza sovvertire i codici del survival movie, ma anzi aderendo a un canovaccio efficacemente classico, Underwater riesce a regalare brividi e suspense.
I riferimenti sono ovviamente cult come Alien e The Abyss e lo sviluppo narrativo, che prevede sangue, vittime, fughe e sacrifici, tende a mettere i personaggi faccia a faccia con le loro fragilità e paure.
Il regista William Eubank ricorre ai classici jumpscare ma anche a non banali riflessioni ecologiche (le creature assassine sono il frutto del brutale sfruttamento del suolo marino); come eroina sceglie, invece, una donna forte e coraggiosa che Kristen Stewart interpreta con carisma e piglio sicuro.
Impossibile non guardarla senza pensare a Sigourney Weaver, ma è lei, così siderale e magnetica, il vero punto di forza della pellicola: lei, che lotta per la sopravvivenza dei suoi compagni mentre cerca di elaborare la perdita di un amore sepolto dal mare.
Attorno alla protagonista ruota un gruppo di personaggi disegnati con pochi ma incisivi tocchi, interpretato da attori di richiamo come Vincent Cassel, John Gallagher Jr., T. J. Miller e Jessica Henwick; ottima, inoltre, è la fotografia di Bojan Bazelli (La Cura dal Benessere) che rende perfettamente le condizioni di scarsa visibilità e l’inquieta profondità dell’abisso.
Dalla sua, Underwater ha, inoltre, la scelta di andare dritto al punto, immergendo subito lo spettatore in un’atmosfera di tensione ed angoscia che permea l’intera opera.
Alberto Leali