Il nuovo film di Tonino Abballe, Un fiore perEnne , sarà in sala da marzo 2018. Dopo “Girotondo” e “Ninna Nanna”, il regista torna al cinema insieme ad Erika Marconi, al suo debutto alla regia
Un fiore perEnne racconta come i veri sentimenti non sempre riescono a superare ostacoli e barriere e come spesso non ci accontentiamo di ciò che di bello abbiamo accanto a noi, cercando la felicità in sogni che possono condurci alla disfatta.
In un piccolo e delizioso paesino in provincia di Rieti, costruito intorno alle sponde del lago del Turano, vivono la loro storia d’amore Luca (Luca Avallone) e Nicoletta (Giada Folletto). Luca ha un negozio di alimentari ed è soddisfatto del proprio lavoro, che affronta ogni giorno col sorriso; Nicoletta, invece, sogna di diventare attrice, ma si scontra con la dura realtà di un mondo fatto di compromessi. Mentre Luca quotidianamente regala a Nicol una rosa come simbolo d’amore, lei lo trascura concentrandosi solo su se stessa e sui suoi tentativi di realizzare il suo sogno. Nel frattempo, nella vita di Luca si fa strada Nadia (Elisabetta Perotto), da tempo innamorata di lui, che sembra finalmente donargli le attenzioni e l’amore di cui il ragazzo ha bisogno. Insieme decideranno di dare una svolta alle loro vite trasferendosi a Roma. Ma le cose non andranno come previsto e anche il loro amore sarà messo a repentaglio.
Alla Casa del Cinema di Roma, abbiamo incontrato la regista e attrice Erika Marconi e uno degli attori del cast, Sandro Argentieri, che ci hanno raccontato del film.
“Un fiore perEnne è stata la mia prima co-regia – afferma Erika – E’ stata un’esperienza nuova e ricca di sfumature. In Girotondo, il precedente film di Tonino, ho recitato come attrice e anche qui interpreto una piccola parte. Pur non reputandomi un’attrice, è un ruolo che mi entusiasma. Attualmente, però, sono impegnata in un’altra co-regia, sempre assieme a Tonino“.
“Abbiamo girato a Castel di Tora, vicino Rieti, un posto bellissimo – afferma Sandro – Ho fatto il casting un po’ per caso; nell’idea della sceneggiatura, il mio personaggio, Mirko, corrispondeva ad una persona reale, quindi Erika e Tonino cercavano un volto ben preciso. Evidentemente in me hanno trovato quello che cercavano“.
“A Castel di Tora abbiamo coinvolto la popolazione locale, portando anche un bel po’ di turismo – prosegue Erika – Volevamo delle scene che fossero il più naturali possibile, pertanto ci siamo serviti principalmente di non attori, che nella realtà svolgevano realmente le attività mostrate nel film. Castel di Tora era il luogo perfetto in cui poter girare in tranquillità, avendo a disposizione una piccola troupe. La prima cosa a cui abbiamo pensato, peraltro, è stata proprio la location; la sceneggiatura è venuta dopo ed è andata modificandosi gradualmente“.
Alberto Leali