In scena dal 31 ottobre al 19 novembre
Dopo il grande successo de “Il Berretto a Sonagli”, Gabriele Lavia e la sua Compagnia affrontano, assieme al Teatro di Roma e al Teatro della Toscana per la stagione 2023-24, una nuova produzione: una divertente commedia di Carlo Goldoni “Un Curioso Accidente”.
Tra le commedie goldoniane più tradotte e rappresentate all’estero, Un curioso accidente si svolge in Olanda e, come scrive l’autore nella prefazione alla prima edizione: “non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non ha molto tempo, in una città di Olanda. Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza di S. Marco, e le persone medesime mi hanno eccitato a formarne una Comica rappresentazione. Il puro fatto, nella maniera colla quale mi venne esposto, era di tal maniera circonstanziato, che quantunque vero, parea inverisimile, e tutta la mia maggiore fatica fu di renderlo più credibile, e meno romanzesco. Tanto è vero, che si danno delle stravaganze in natura, che non sono trattabili sulla Scena, perché contrarie troppo ai caratteri conosciuti, o eccedenti nell’ordine della condotta ordinaria degli uomini.!”
Una storia tanto intricata da apparire inverosimile, pur se vera. Un curioso accidente è un bellissimo “recupero”, visto che l’opera ha avuto poche rappresentazioni nel nostro paese. Ecco come la presenta Gabriele Lavia, regista e protagonista di questo allestimento che la definisce “un autentico, delicato capolavoro”:
Note di regia
“Lo sfondo storico di questa singolare commedia di Goldoni è la “Guerra dei sette anni” che si combatté tra il 1756 e il 1763 e che coinvolse le principali Potenze Europee di quel tempo. La guerra fu combattuta in Europa e nell’ America Settentrionale. Da una parte c’erano il Regno di Inghilterra, il Regno di Prussia, l’Elettorato di Hannover, gli Stati minori della Germania nord-occidentale e il Portogallo. Dall’altra parte c’era una coalizione formata dal Regno di Francia, Monarchia Asburgica, Sacro Romano Impero, Impero Russo, Svezia e Spagna. E, addirittura, le popolazioni native dell’India edell’America Settentrionale.
La Guerra si concluse col trionfo della Gran Bretagna che ottenne i maggiori successi politici e territoriali. Gli sconfitti furono i francesi (ed ecco perché i due soldati ospiti in casa di Monsieur Filiberto sono francesi) che perdettero il Canada, alcune colonie sulle rive del Mississippi, alcune colonie in India, nei Caraibi, in Senegal, ecc. Insomma, un vero disastro. E dunque i due soldati francesi hanno buone ragioni per essere un po’depressi. Sono soldati ridotti proprio male e non hanno più un quattrino perché quella “guerra” segnò il tramonto coloniale della Francia è l’inizio di un periodo difficilissimo.
Se avesse vinto la Francia quella guerra, forse, in America si parlerebbe il francese. L’Olanda era rimasta a guardare e a fare i suoi “affari” con la guerra. Così, aveva vissuto un periodo tranquillo e prospero. Ed è proprio in quel mondo tranquillo e prospero, nella casa prospera e tranquilla di Monsieur Filiberto, che ha una figlia da maritare, la quale figlia ha una cameriera in età da marito anch’essa, che càpitano “I Due Soldati Francesi Sconfitti”.
C’è altro da dire? Goldoni scrive un autentico delicato capolavoro.
E tutto questo, l’autore ci avverte, è “un fatto vero, verissimo, accaduto in Olanda” e che gli è statoraccontato da suoi “…Amici Olandesi al Caffè della Sultana, nella Piazza San Marco, a Venezia…”.
Cast tecnico e artistico
Personaggi e interpreti
Monsieur Filiberto: Gabriele Lavia
Madamigella Giannina: Federica Di Martino
Monsieur da la Cotterie: Simone Toni
Marianna: Giorgia Salari
Monsieur Riccardo: Andrea Nicolini
Monsieur Guascogna: Lorenzo Terenzi
Madamigella Costanza: Beatrice Ceccherini
Un giovane: Lorenzo Volpe
secondo pianista: Leonardo Nicolini
Regia
GABRIELE LAVIA
Scene
Alessandro Camera
Costumi
Andrea Viotti
Regista assistente
Enrico Torzillo
Musiche
Andrea Nicolini
Testi Canzoni
Gabriele Lavia
Suono
Riccardo Benassi
Luci
Giuseppe Filipponio
Produzione
Effimera, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro della Toscana