La giovane promessa del cinema mondiale Tye Sheridan, noto per il ruolo del protagonista di Ready Player One, ospite ad Alice nella città con il racconto di formazione Friday’s Child, dove interpreta un 18enne cresciuto in una casa famiglia che deve trovare la sua strada
E’ un orfano inquieto e respinto da una società indifferente il giovane ma già divo Tye Sheridan, che è stato protagonista di un interessante incontro ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dove ha presentato il film in concorso Friday’s Child.
Dopo il già cult Ready Player One e il recentissimo The Mountain, nella selezione ufficiale di Venezia 75, Tye Sheridan è di nuovo protagonista in un film scritto e diretto dall’amico A. J. Edwards e prodotto da Gus Van Sant.
Tye interpreta il personaggio di Richie, un 18enne che, dopo essere cresciuto in affidamento, è costretto a vivere per strada come un vagabondo e a cavarsela da solo tra un piccolo crimine e l’altro. A cambiare la sua vita ci pensano, però, una ragazza, che gli insegnerà il significato dell’amore, e un uomo misterioso che pare conoscere il suo passato.
Tye Sheridan in una scena di Friday’s Child
“Per calarmi nel ruolo di Richie ho incontrato e intervistato diversi ragazzi delle case famiglia, per capire cosa si prova a non avere qualcuno alle spalle – racconta Sheridan -. Ho letto inoltre molti libri su questo tema e ho scoperto perfino l’esistenza di una serie di manuali finalizzati a formare i ragazzi delle case famiglia, in mancanza degli insegnamenti familiari“.
“Interpretando Richie mi sono reso conto di quanto sia fortunato ad avere una famiglia che mi ha sempre supportato – prosegue il giovane attore -. Senza la famiglia, perdere la strada è facile, così come lo è commettere degli errori, poiché non si riesce a distinguere il bene dal male. Ma è proprio dagli errori che si impara a vivere, divenendo più consapevoli e capendo come andare avanti. E’ per questo che ho voluto interpretare Richie nel modo più realistico possibile, facendolo divenire il simbolo dei ragazzi orfani“.
Tye Sheridan, che nonostante la giovane età ha già in curriculum grandi registi come Terrence Malick e Bryan Singer, passa con disinvoltura dall’indie al blockbuster, ponendo però sempre grande attenzione alle sceneggiature e al messaggio che vogliono trasmettere. E tra i registi con cui amerebbe lavorare in futuro, indica Paul Thomas Anderson, Denis Villeneuve e Darren Aronofski.
“Sono tre grandi autori che amo molto e mi piacerebbe davvero far parte di un loro film – rivela -, però confesso che vorrei continuare a lavorare anche con giovani registi, purché mi conducano verso strade nuove e interessanti“. E per chi aspetta un sequel di Ready Player One, Tye afferma di starci pensando… Non ci tocca che aspettare e vedere!
Alberto Leali