Al cinema dal 25 gennaio
Tutti tranne te è la commedia romantica di Sony Pictures diretta da Will Gluck (Amici di letto, Peter Rabbit) con Sydney Sweeney (Euphoria, The White Lotus, C’era una volta a… Hollywood) e Glen Powell (Il diritto di contare, Top Gun: Maverick).
Nel cast ci sono anche Alexandra Shipp (Barbie), GaTa, Hadley Robinson, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Darren Barnet, Bryan Brown e Rachel Griffiths.
Tutti tranne te sarà nelle sale italiane dal 25 gennaio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Sinossi
Nella commedia Tutti tranne te, Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell) sembrano la coppia perfetta, ma dopo un primo appuntamento fantastico succede qualcosa che spegne la loro infuocata attrazione. Quando si ritrovano inaspettatamente allo stesso matrimonio in Australia, decidono di fingere di essere una coppia, ognuno con uno scopo diverso.
Recensione a cura di Maria Grande
Tutti tranne te è una traballante commedia romantica che ha però due punti a favore: la coppia formata dalle stelle nascenti Sydney Sweeney e Glen Powell e un lussuoso e mozzafiato sfondo australiano.
La trama vede i nemici giurati Bea (Sweeney) e Ben (Powell) fingersi di innamorarsi durante un matrimonio, di modo che amici e parenti smettano di cercare di accoppiarli.
Il film diretto da Will Gluck, insomma, è una vaga rielaborazione di Molto rumore per nulla di Shakespeare (che di commedie romantiche ne ha ispirate parecchie), ma assemblata in modo così goffo che lo spettatore viene attirato più dai corpi in bella mostra dei protagonisti che da una trama realmente accattivante.
Si sa, una convincente attrazione erotica è una delle chiavi vincenti per una buona commedia romantica, ancor più se tra i due protagonisti, per qualche ragione, non scorre buon sangue.
Tutti tranne te segue la lezione alla lettera, sfruttando tutti gli stilemi del genere (probabilmente devi amare molto qualcuno per odiarlo così tanto), ma puntando soprattutto sull’avvenenza e la carica erotica fra i due protagonisti.
La camera di Gluck attraversa costantemente i corpi tonici e abbronzati di Sweeney e Powell, con uno sguardo che rimanda alle commedie adolescenziali goliardiche degli anni ’80. C’è da dire però che, dal canto loro, le due giovani star fanno di tutto per dimostrare di non essere solo degli splendidi oggetti fotografici: risultano, infatti, gustosamente convincenti nello scambiarsi battute stravaganti e insulti tossici con ariosa disinvoltura.
Il film tenta perfino di dare ad entrambi i protagonisti delle caratteristiche buffe che smorzino in qualche modo i loro sfacciati standard di bellezza, ma a dire il vero con scarsi risultati.
Il problema del film è che non c’è niente dell’arguzia di Howard Hawks, niente della brillantezza di Nora Ephron, niente del dolce ed autoironico romanticismo di Richard Curtis.
L’evidente alchimia e il fascino di Sydney Sweeney e Glen Powell contano molto, ma non abbastanza, in una commedia romantica che indubbiamente suscita sorrisi, ma non aggiunge nulla di nuovo a un genere inflazionatissimo.
Ciò non toglie che si tratti di un prodotto godibile che non stenterà a trovare il suo pubblico, specie fra i più giovani, cavalcando per di più l’ipotesi di una relazione nata tra Sweeney e Powell durante le riprese.