In una cittadina della provincia veneta, a una geometra pignola e disoccupata, madre single con figlia adolescente, appare la Madonna. Inizialmente la scambia per una migrante, poi pensa di essere pazza, infine finisce per crederci. La santa le impone, anche a costo di riempirla di botte, di costruire una Chiesa laddove un’impresa dai loschi affari vuole realizzare un edificio di moderna architettura.
Gianni Zanasi è uno di quei registi preziosi per il cinema italiano, uno dei pochi in grado di realizzare commedie intelligenti e divertenti attraverso storie atipiche e disincantate.
Acuto osservatore e narratore di un’umanità smarrita, contraddittoria e alla ricerca della felicità, il regista si concentra stavolta sul bisogno dell’uomo moderno, sovente accompagnato da una certa resistenza, di credere nei miracoli in un mondo sempre più difficile da decifrare e controllare.
Troppa grazia è un film scritto bene, abile nel mescolare i toni e nel dirigere un cast ispirato, a cominciare da una luminosa Alba Rohrwacher alle prese con un ruolo (finalmente) diverso da quelli che l’industria cinematografica è solita affibbiarle.
L’attrice, infatti, appare perfettamente a suo agio con la commedia e offre un’interpretazione sorprendente, coadiuvata da una sceneggiatura di acume e finezza ammirevoli. Attorno a lei, gravitano personaggi divertenti e gustosi, a cui danno vita le efficaci interpretazioni di Hadas Yaron, Giuseppe Battiston, Elio Germano, Carlotta Natoli, Thomas Trabacchi e Teco Celio.
La bizzarra favola di Zanasi, illuminata dalla fotografia satura di Vladan Radivic, utilizza il sacro per parlare della necessità, tutta terrena, di trovare nella vita quotidiana qualcosa di straordinario che spinga a compiere gesti nuovi, a ritrovare la magia perduta e a ribellarsi a logiche logore ed opprimenti.
Perché oltre a far ridere, Troppa grazia è un invito appassionato e gioioso a non smettere di sognare e a cercare la bellezza in tutto ciò che ci circonda. Non importa se nella seconda parte perda colpi e non sappia bene che direzione prendere, il film è libero, originale, vitale: una boccata di aria fresca per il nostro cinema, troppo spesso legato a formule logore e già viste.
Presentato a Cannes 2018 nella Quinzaine des Réalisateurs e vincitore del Premio Label Europa Cinema, Troppa grazia sarà nelle sale italiane dal 22 novembre distribuito da BIM.
Alberto Leali