Dal primo gennaio 2020 al cinema distribuito da Medusa
Checco Zalone sta per tornare e l’attesa è davvero alle stelle. Dopo gli incontenibili successi di Cado dalle nubi (2009), Che bella giornata (2011), Sole a catinelle (2013) e Quo vado? (2016), la sua quinta fatica, Tolo Tolo, arriverà nelle sale il primo gennaio del 2020 distribuita da Medusa.
Tolo Tolo (il titolo iniziale doveva essere L’amico di scorta) è la prima prova anche registica di Checco Zalone, che nei precedenti film ha sempre avuto a fianco, come sceneggiatore e regista, il fido Gennaro Nunziante: stavolta, invece, la sceneggiatura è co-firmata (a sorpresa) da Paolo Virzì.
Tolo Tolo sarà, però, soprattutto il film più ambizioso (e costoso) del comico pugliese, a cui, dopo quasi 4 anni di assenza, tocca l’arduo compito di superare nuovamente se stesso.
Migliaia le comparse e numerosi i set allestisti per un film che dall’Italia (Roma, Bari e provincia, Trieste) approda poi a Malta, in Marocco e in Kenya.
La trama ruota attorno alle avventure di un comico partenopeo costretto, a causa delle minacce di un boss della malavita, a rifugiarsi in Africa. Qui è accompagnato da un carabiniere che rimane al suo fianco anche quando la protezione viene revocata, tanto da diventare amici e compagni d’avventure. Ma una guerra – recita la sinossi ufficiale – costringerà il protagonista a far ritorno in patria percorrendo la tortuosa rotta dei migranti.
Una tematica decisamente spinosa, dunque, per il comico dei record, che ha già diffuso uno dei brani contenuti nella colonna sonora del film, il discusso Immigrato, ovviamente da lui firmata.
Nel cast, oltre a Zalone, sono accreditati Souleymane Sylla, Manda Touré, Nassor Said Birya, Alexis Michalik, Antonella Attili, Nicola Nocella, Maurizio Bousso, Gianni D’Addario, Francesco Cassano, Nunzio Cappiello, Jean Marie Godet, con la partecipazione speciale di Barbara Bouchet, Nicola Di Bari e Nichi Vendola, nei panni di se stesso.
Il film più politico e strutturato di Checco Zalone si prospetta un altro successo straordinario al botteghino?
Roberto Puntato