Diretto da Gina Prince-Bythewood, arriva in sala dal 1º dicembre prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia
The Woman King racconta la straordinaria storia delle Agojie, un gruppo di combattenti tutto al femminile che nell’Ottocento proteggeva il Regno africano di Dahomey con un’abilità e una ferocia mai viste al mondo.
Ispirato a fatti realmente accaduti, The Woman King segue il valoroso generale Nanisca (il premio Oscar® Viola Davis) mentre addestra la nuova generazione di reclute a combattere contro il vicino e più vasto regno di Oyo, che minaccia di spazzare via il loro stile di vita.
Nel cast anche Thuso Mbedu, Lashana Lynch, Sheila Atim, Hero Fiennes Tiffin e John Boyega.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
The Woman King soffre la discrepanza tra la volontà di raccontare il dramma colonialista e un’inedita vicenda di emancipazione femminile e il modo piuttosto superficiale con cui sceglie di metterli in scena.
Il film diretto da Gina Prince-Bythewood, infatti, non sfrutta a dovere il grande potenziale della vicenda, puntando tutto su azione e spettacolo e molto meno su analisi dei personaggi e puntualità del contesto storico.
Il risultato è che, da un lato, il film si presenta formalmente ben fatto, pur se fa un po’ troppo il verso a prodotti come Braveheart, Il gladiatore o ai recenti Black Panther, dall’altro si rivela piuttosto anonimo, retorico e semplicistico.
E il motivo principale è che non si preoccupa troppo di approfondire la storia delle Agojie, limitandosi ad abbozzare personaggi archetipici, temi di forte rilevanza simbolica e sottotrame melodrammatiche che dovrebbero coinvolgere emotivamente lo spettatore.
Un vero peccato, perché così viene difficile prendere sul serio le numerose e rilevanti tematiche affrontate, non rendendo peraltro giustizia alla vera storia delle soldatesse del regno Dahomey.
Tra i lati positivi della pellicola segnaliamo, però, la portata epica con cui vuole imporsi sullo schermo, e la capacità, tutta hollywoodiana, di intrattenere il pubblico con battaglie appassionanti e abilmente coreografate.