Matteo Achilli ha 18 anni, frequenta l’ultimo anno di liceo e vive nella periferia romana di Corviale. Si allena duramente per partecipare alle gare nazionali di nuoto ed è fidanzato con Emma, ballerina e figlia di un alto dirigente tedesco che non vede di buon occhio la loro storia. Un giorno riceve dai genitori la notizia di aver superato il test di ammissione per la prestigiosa università Bocconi di Milano, ma pochi giorni dopo suo padre viene licenziato e in più il giovane si vede scavalcato da un raccomandato nella partecipazione alle gare di nuoto. Per Matteo è tempo di una svolta: ha così la sorprendente idea di realizzare un social network, Egomnia, che metta in contatto le aziende in cerca di personale con i candidati più meritevoli per ricoprire determinate posizioni. All’inizio nessuno crede nel progetto, ma la tenacia del ragazzo, il supporto di suo padre, l’aiuto prezioso di un amico informatico e il successivo trasferimento in Bocconi, fanno diventare Egomnia un vero e proprio fenomeno mediatico, con migliaia di iscritti. Ma non tutto filerà liscio. Basato sulla storia vera di Matteo Achilli, oggi manager italiano di successo, ‘The startup’ è la storia di un sogno che si realizza in un’Italia che non offre più stimoli e certezze alle nuove generazioni. Un racconto ottimistico che parla di giovani che non mollano e che ce la fanno grazie alla determinazione e al talento. ‘The startup’ racconta di un’idea vincente che riesce a cambiare la vita, ma anche delle conseguenze negative che il successo può sovente comportare: tradire se stessi, le proprie origini, le proprie idee, gli amici. Matteo ha trasformato le difficoltà in sfide, si è inventato un lavoro sfruttando le esigenze del mercato, ha dato il suo contributo alla ricostruzione di un’imprenditoria italiana. In un periodo storico come quello in cui viviamo, vicende come questa fanno bene, perché rilanciano speranza e fiducia. E più che la storia di Egomnia, ‘The startup’ è la storia di un giovane in cui ci si può facilmente immedesimare e che ci invita a non piangerci addosso, ma ad essere propositivi, forti e risoluti. In un panorama cinematografico italiano che tende sempre più spesso a raccontare storie di ragazzi (vedasi i recenti ‘Slam’, ‘Non è un paese per giovani’, ‘Piuma’), ‘The startup’ è sicuramente un film che i ragazzi tende a scuoterli e a coinvolgerli, grazie a una vicenda attualissima e tangibile e ad uno stile energico ed adrenalinico. Alessandro D’Alatri si conferma regista attento alle problematiche intime e sociali e dirige con mano sicura e con ritmo ‘alla americana’ una storia, invece, tutta di casa nostra (viene facilmente in mente ‘The social network’ di David Fincher). Una colonna sonora costante e trascinante, poi, segue i percorsi di vita dei giovani personaggi del film, interpretati benissimo da un cast fresco e pimpante che si rivela particolarmente a suo agio.
Roberto Puntato