Presentato in Concorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva al cinema dal 9 febbraio
Dopo lo straordinario successo di The Father – Nulla è come sembra, film rivelazione vincitore di due Premi Oscar®, Florian Zeller torna alla regia con il suo secondo film, THE SON, presentato in Concorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Nel cast del film Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Hugh Quarshie e con Anthony Hopkins.
THE SON, prodotto da Ciné@, Embankment Films, Film4 e See-Saw Films, è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group ed è distribuito nelle sale italiane dal 9 febbraio da 01 Distribution.
Sinossi
Due anni dopo il divorzio dei genitori, il diciassettenne Nicholas non può più vivere con sua madre. Il male di vivere che sente è diventato una presenza costante e il suo unico rifugio sono i ricordi dei momenti felici di quando era bambino. Il ragazzo decide di trasferirsi dal padre Peter, che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna. Peter prova a occuparsi di Nicholas pensando a come avrebbe voluto che suo padre si prendesse cura di lui ma nel frattempo cerca di destreggiarsi tra la sua nuova famiglia e la prospettiva di un’allettante carriera politica a Washington. Tuttavia, mentre cerca di rimediare agli errori del passato, perde di vista il presente di Nicholas. THE SON è un racconto destinato a risuonare profondamente in chiunque abbia dovuto lottare per la propria famiglia. Qual è il confine tra ciò che è meglio per noi e le responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso i nostri figli?
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
È una storia dolorosissima e impattante quella raccontata da Florian Zeller in The Son, secondo capitolo di una trilogia che mette al centro la famiglia con le sue contraddizioni e fragilità.
Un figlio che ha il mal di vivere dentro di sé, un padre che cerca di rimediare ai suoi errori e di fare pace con la propria coscienza, una madre apprensiva incapace di confrontarsi col dolore e una “matrigna” che si sforza di essere all’altezza di un ruolo non facile.
Il film di Zeller racconta l’assenza e l’incomprensione, la responsabilità e il senso di colpa, la depressione e l’impossibilità di andare avanti.
Se nel precedente The Father Zeller affronta gli abissi della memoria attraverso una fascinosa narrazione che mescola realtà e finzione, in The Son l’approccio è molto diverso, senza particolari guizzi registici ma tutto incentrato sui sentimenti che colpiscono al cuore.
Ci mette così subito di fronte allo smarrimento, all’inadeguatezza e all’incomunicabilità dei suoi personaggi, affidandoli a un gruppo di ottimi attori, a cominciare da Hugh Jackman, Laura Dern e Vanessa Kirby.
Zeller li rinchiude nello spazio asfittico di un interno borghese, per sottolineare l’impossibilità di uscire dalla loro condizione, affidando alla forza dei dialoghi, all’intensità degli interpreti e alla potenza della storia l’intera riuscita della pellicola.
The Son è un pugno nello stomaco, uno di quei film che non ha bisogno di colpi di scena o di artifici stilistici per lasciare un segno profondo nello spettatore.
E’ infatti un’opera che spinge a interrogarci sul ruolo dei genitori e sulle loro responsabilità, su ciò che è giusto fare o non fare per i nostri figli, su come affrontare il dramma della malattia mentale e sulle ripercussioni delle nostre azioni sul presente e sul futuro dei nostri cari.
L’impianto teatrale d’origine si fa sentire, ma in compenso è uno di quei film che si insinuano nella nostra anima e a cui è impossibile non tornare a pensare una volta usciti dalla sala.