Vjeko è un insegnante omosessuale, che vive in un appartamento nel centro di Zagabria assieme a suo padre, un ufficiale dell’esercito fascista croato, costretto a letto. Dopo aver perso l’unico amore della sua vita, il violoncellista Bobo, Vjeko ha perso la voglia di vivere e trova pace solo passeggiando di notte per le vie della città travestito da donna. In una di quelle notti, però, viene brutalmente picchiato e abbandonato per strada privo di sensi. In ospedale, incontra Maya, un’infermiera premurosa che vive nel seminterrato del suo stesso palazzo. La donna inizia, così, a prendersi cura di Vjeko e di suo padre, a patto però che l’insegnante aiuti suo marito, il poliziotto serbo Ante, a preparare un esame sulla Costituzione Croata.
Come molti dei cineasti del suo Paese, il regista e sceneggiatore croato Rajko Grlić racconta la divisione del territorio balcanico: quell’ostilità fra croati e serbi, tutt’oggi attualissima ed irrisolta, che si coglie, in tutta la sua intensità, nelle figure del professore croato e del poliziotto serbo di The Constitution.
Vittime di un sistema che ingabbia e calpesta la loro libera autodeterminazione, i due uomini sembrano non poter fare a meno di riproporne le dinamiche. I principi democratici della Costituzione che dovrebbero avvicinarli, e che invece i due stentano a mettere in pratica, stridono con una realtà dominata dalla rabbia, dall’odio e dalla violenza.
In delicato equilibrio tra dramma e commedia, The Constitution racconta una Croazia che non riesce a liberarsi dal peso del suo sanguinario passato, ma che, nonostante ciò, è ancora capace di credere all’amore e all’amicizia.
Perché quelle messe in scena nel film di Grlić sono storie dolorose ma positive, che si fanno veicolo di un messaggio fondamentale: la necessità di abbattere le differenze geografiche, sociali, politiche e sessuali per affermare l’uguaglianza e la condivisione.
Vjeko, Maya e Ante, pur diversissimi per indole, storia e ceto sociale, formeranno, infatti, un’inedita e sincera famiglia, capace di reggersi su quei valori e quei sentimenti universali, troppo a lungo abbandonati da un Paese in preda al pregiudizio e all’intolleranza.
Ma The Constitution è anche il ritratto intenso ed emozionante di un uomo emarginato ed umiliato per la sua omosessualità: mai accettato dal padre, un ufficiale dell’esercito fascista croato, e privato dalla vita dell’unico uomo che ha davvero amato, Vjeko è sereno solo a tarda notte, quando indossa rossetto ed abiti da donna e passeggia solo per le strade della città. La sua sofferenza costante assume le vesti del cinismo, del rancore e del disprezzo, ma sarà la gentilezza di un’estranea a placarlo e a indurlo ad avvicinarsi all’altro in un nuovo, inatteso atto di fiducia.
La sceneggiatura è notevole sia nel descrivere un durissimo affresco sociale e politico che nel tratteggiare dei personaggi indimenticabili, capaci di toccare il cuore con la loro umanità, senza mai risultare melensi. Davvero straordinari, a tal proposito, gli attori Nebojsa Glogovac, Ksenija Marinkovic e Dejan Acimovic, che ne fanno emergere ogni singola sfumatura dell’animo.
Miglior Film al 40° Festival des Films du Monde di Montréal e pluripremiato al 18° Festival del Cinema Europeo di Lecce.
Alberto Leali