Premiato all’ultimo Festival di Locarno con il Premio del Pubblico, The Big Sick, il nuovo lavoro di Michael Showalter, racconta l’inedita storia d’amore tra Kumail Nanjiani, notato nella serie Silicon Valley e attore principale del film, con la sua compagna Emily V. Gordon.
The Big Sick è un film sorprendente: un riuscito connubio tra commedia e dramma, che imbocca strade inattese e affronta numerose tematiche con grande originalità (amore, malattia, conflitto fra culture e famiglie, razzismo, crisi dell’artista).
Il merito è principalmente della bella sceneggiatura scritta da Nanjiani e dalla Gordon, che schiva ogni forma di retorica e colloca personaggi credibili e irresistibili in ambienti culturali vitali e plausibili. Così, la leggerezza dei toni si mescola all’intelligenza dei dialoghi, la freschezza delle interpretazioni allo stile deliziosamente indie della messa in scena.
La prima parte di The Big Sick segue il percorso di innamoramento di Emily e Kumail, indagando con tenerezza e audacia le dinamiche quotidiane di due individui che timidamente e scherzosamente si avvicinano l’uno all’altro (adorabili Nanjiani e Zoe Kazan). La seconda parte, che si sviluppa con l’emergere del male sconosciuto della ragazza, si concentra, da una parte, sui rapporti di Kumail con la famiglia di lei, composta dagli straordinari Holly Hunter e Ray Romano; dall’altra, sui problemi che il giovane deve risolvere con la propria tradizionalista famiglia pakistana, che lo vorrebbe sposato a una brava ragazza del loro popolo. Un percorso, in entrambi i casi, di dolore, comprensione e avvicinamento fra persone, racconto con un’ironia e un’umanità stupefacenti.
Kumail, in particolare, troverà il modo per poter essere finalmente se stesso, affrontando i problemi mai risolti della sua vita e superando gli ostacoli che prima dell’esperienza con Emily gli parevano insormontabili. Il suo è un inedito, intenso e sincero percorso di crescita, che coinvolge, diverte ed emoziona lo spettatore.
The Big Sick è una boccata d’aria fresca, un film che fa bene al cuore.
Alberto Leali