Al cinema dal 3 marzo distribuito da Warner Bros. Italia
The Batman di Matt Reeves si rivela uno dei migliori cinecomic di casa DC, riuscendo non solo a non sfigurare dinanzi alle versioni ormai cult di Burton e Nolan, ma persino ad emergere per personalità e innovazione.
Pur essendo una origin story, infatti, The Batman è tutto ciò che il cinema non aveva ancora raccontato sul Cavaliere Oscuro. Reeves privilegia un approccio cupo e realistico, percorrendo solo in apparenza gli stessi binari di Nolan. In realtà il suo Batman è una riuscita miscela di detective story, noir, thriller psicologico e poliziesco, che pesca a piene mani dalla mitologia del Cavaliere Oscuro, ma al contempo la rimodella arricchendola di interessanti sfumature.
Un racconto denso e purissimo, che si presta a molteplici livelli di lettura, incentrato su un protagonista violento e assillato dalla sete di giustizia, ma anche alla ricerca della sua vera identità. Un Batman dipinto con pennellate inedite, ovvero come un abilissimo investigatore, che si cala anima e corpo nella risoluzione di un caso che lo metterà a dura prova, spingendolo a fare i conti con il suo passato, i suoi traumi e le sue scelte.
Ma soprattutto un Batman che più umano non si può e come non l’avevamo mai visto sul grande schermo: un uomo ferito e vulnerabile, incapace di nascondere le proprie emozioni anche sotto il cappuccio da supereroe.
Ad incarnarlo c’è un Robert Pattinson assolutamente perfetto, che ci regala una interpretazione intensa e dolorosissima. È lui, sostenuto da una sceneggiatura precisa e raffinatissima, a conferire al personaggio uno spessore psicologico di gran lunga superiore rispetto a quello delle precedenti versioni cinematografiche.
Ma il film di Reeves spicca anche per la presenza di una serie di interessanti e riuscitissimi villain, a partire dall’affascinante e misterioso Enigmista interpretato da uno straordinario Paul Dano: forse il miglior cattivo di un film di Batman dai tempi del Joker di Heath Ledger. Accanto a lui figure classiche della mitologia batmaniana, come il Pinguino di un irriconoscibile Colin Farrell o lo spietato Carmine Falcone di John Turturro.
Notevole anche il personaggio di Selina Kyle/Catwoman interpretato da Zoë Kravitz: scaltro, astuto ma al contempo vulnerabile e mosso da un insaziabile bisogno di vendetta.
Da non sottovalutare, inoltre, sono le intuizioni visionarie ed efficaci di Matt Reeves, che confeziona un prodotto esteticamente ricercato e narrativamente entusiasmante. Uno dei cinecomic più autoriali mai usciti sul grande schermo, che oltre al bel disegno dei personaggi brilla per la descrizione di una Gotham City sporca, corrotta e quasi scorsesiana, esaltata dal contrasto tra saturazione e oscurità della fotografia Greig Fraser.
Più incentrato sullo scavo psicologico che sull’azione, The Batman segna l’inizio di una nuova e fortunata mitologia, lasciando certamente la porta aperta per un sequel.
Ilaria Berlingeri