Applausi scroscianti alla prima del kolossal tratto dall’omonimo musical che Arthur Laurents, Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e Jerome Robbins crearono nel 1957. In scena fino al 12 gennaio 2025
Al Sistina di Roma va in scena un capolavoro del teatro musicale firmato Arthur Laurents, Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e Jerome Robbins. Il celeberrimo West Side Story, ispirato al Romeo e Giulietta di Shakespeare e reso ancor più immortale dall’omonimo film del 1961, risorge grazie alla versione italiana di Massimo Romeo Piparo, che ne firma anche la regia.
Con evidenti impegno e abilità, l’instancabile Piparo riesce a coniugare la tradizione del musical e dell’opera lirica con un gusto della modernità tutto italiano, attuale ed elegante. Mettendo in risalto, al contempo, la straordinaria carica emotiva – e a tratti anche brillante – del testo d’origine.
West Side Story è, infatti, un melodramma che parla dell’oggi, tra bande rivali che si fronteggiano mosse dall’odio, immigrazione, minoranze e inclusione sociale. Ma anche un potente inno all’amore, che riesce a superare qualsiasi ostacolo e bruttura.
Bravissimi e intensi i due protagonisti, Luca Gaudiano, vincitore di Sanremo Giovani nel 2021 e dell’edizione dello scorso anno del varietà di Rai1 Tale e Quale Show, e Natalia Scarpolini, già apprezzata nel Cats firmato Piparo.
Ma di alto livello si rivela tutto il cast coinvolto in questa produzione, formato da oltre 30 performer dalle grandi capacità vocali e danzanti, che riescono a far funzionare lo spettacolo come una macchina ben oliata, che non sente il passare del tempo.
Le intramontabili coreografie originali di Billy Mitchell vengono fedelmente riprodotte nella versione italiana senza perdere la loro freschezza e dinamicità e rappresentando l’elemento che più di ogni altro rende impattante lo spettacolo.
Non sono da meno, però, le splendide scenografie di Ricardo Sanchez Cuerda, supervisionate da Teresa Caruso, i sinuosi costumi di Cecilia Betona, le luci di Daniele Ceprani, il suono di Stefano Gorini e soprattutto l’orchestra live di 18 elementi diretta dall’immancabile Maestro Emanuele Friello.
Un’opera che incanta, e non solo per le indimenticabili musiche di Leonard Bernstein traghettate felicemente nella nostra lingua, ma per la compattezza dell’intero impianto tecnico ed artistico, che conferma la PeepArrow Entertainment come garanzia dell’intrattenimento di qualità. Ma anche un kolossal sociale, e al contempo intimista, capace di arrivare al cuore di tutti, come hanno dimostrato gli scroscianti applausi del pubblico del Sistina.
Roberto Puntato