La sfida della libertà e della conformità secondo Kafka, con un’intensa interpretazione di Fabian Jung. Dal 25 al 30 marzo
Luca Marinelli, uno degli attori più apprezzati del panorama cinematografico italiano, firma il suo debutto alla regia con una potente e audace trasposizione teatrale di Una relazione per un’accademia, l’iconico testo di Franz Kafka. Lo spettacolo, in scena dal 25 al 30 marzo al Teatro India, esplora le dinamiche di libertà e conformismo attraverso la storia di una scimmia che, intrappolata e costretta alla vita in cattività, sfida la comunità umana nella sua ricerca di emancipazione.
Protagonista assoluto dello spettacolo è l’attore tedesco Fabian Jung, che interpreta il ruolo di RotPeter, la scimmia che, dopo essere stata catturata e messa in gabbia, decide di adattarsi agli uomini per guadagnarsi la libertà. Dopo cinque anni di imitazione, la scimmia diventa una sorta di oratore accademico, capace di comunicare come un uomo, pur mantenendo la sua essenza animale. Il testo kafkiano, pur avvolto in un linguaggio grottesco, porta in scena l’alienazione di chi è costretto a vivere una vita che non gli appartiene, ma che è l’unica via per ottenere una parvenza di libertà.
Luca Marinelli, noto per il suo talento in film come Non essere cattivo, Jeeg Robot, Martin Eden e Le otto montagne, ha scelto di adattare questo testo provocatorio e profondo proprio per indagare la condizione di chi, come RotPeter, cerca di rompere le catene imposte dalla società. Nel commentare la sua scelta, il regista afferma: “Quello che il pubblico vedrà è la storia di una scimmia che, entrata nel mondo degli uomini, inizia a padroneggiare la parola, ma che, come tutte le scimmie, sente con la pancia, non con la mente. La difficoltà linguistica di Fabian, che non parla italiano, è stata un aspetto fondamentale e un punto di partenza stimolante per l’approccio alla regia.”
Fabian Jung, interprete di RotPeter, descrive il personaggio come una “lottatrice” che non può fare altro che seguire il suo cammino verso la libertà, lasciando al pubblico la possibilità di decidere se si tratti di una vincitrice o di una perdente. Una riflessione profonda sulla condizione umana, sulle lotte per l’emancipazione e sul prezzo che si paga per ottenere una libertà che non sempre ci appartiene pienamente.
Con una direzione intensa e un attore di grande talento, lo spettacolo promette di offrire una visione affascinante e inquietante delle dinamiche sociali e della ricerca di identità, portando in scena uno dei più grandi capolavori della letteratura del Novecento.
Alberto Leali