Sul palco Iaia Forte, Federica Fracassi, Marco Foschi, Graziano Graziani, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Silvia Pasello, Tommaso Ragno, Enrico Terrinoni e Filippo Timi
Il Teatro di Roma torna a ricordare Carmelo Bene al Teatro Argentina, lunedì 21 marzo dalle 19, con Carmelo Bene 2002 | 2022. Il congedo impossibile, una serata di letture ad opera di Iaia Forte, Federica Fracassi, Marco Foschi, Graziano Graziani, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Silvia Pasello, Tommaso Ragno, Enrico Terrinoni, Filippo Timi, artisti e studiosi che, affini per vocazione, hanno desiderato partecipare all’iniziativa.
A voler rimarcare l’impossibilità d’un congedo definitivo da tutto ciò che Carmelo Bene ha incarnato per tutti gli ascoltatori idonei, l’appuntamento, curato da Luisa Viglietti, Stefania De Santis e l’associazione L’orecchio mancante, è organizzato a distanza di venti anni da quando, a pochi giorni dalla morte del grande attore, avvenuta il 16 marzo 2002,- il Teatro Argentina per ventiquattro ore aprì la scena alla proiezione in loop dell’opera postuma Otello, per permettere a tantissime persone di abbracciare con lo sguardo non il corpo dell’artista ma il corpo residuale dell’opera.
Le letture costituiscono una piccola parte del multiverso testuale di cui l’opera Carmelo Bene è portatrice, un controcanto all’opera dell’artista, le fonti disvelate di cui si è nutrito nel corso del tempo, dispositivi linguistici, poetici, filosofici e letterari che sono entrati in collisione con le sue partiture visive, musicali e drammaturgiche. Detonatori di senso, circuiti significanti, tracce discorsive ripensate per attivare un ingranaggio complesso e raffinato.
Una macchina poetica all’interno della quale sono confluiti una moltitudine di discorsi dispersi in frammenti e dalla quale rifluiscono, eterni mutui soccorsi di senso, le matrici testuali da cui sono originate. Una carrellata di ‘vuoti di scena’ risolti, per dirla con Bene, in una sequenza di addio: “addio al teatro, addio alla menzogna, addio a se stesso, addio a tutti, addio agli attori-interpreti e addio alla identità. Ma addio per sempre.”
Una risalita alle fonti, dunque, da intraprendere in vertiginosa ascesa verso le vette dell’arte fuori del tempo. A cominciare dalla lettura de La Spiaggia, titolo convenzionale dato al terzo episodio della prima parte dell’Ulisse di James Joyce, “l’incontro letterario e anche non letterario” più importante della sua vita, di cui quest’anno ricorrono i cento anni dalla pubblicazione, letto da Tommaso Ragno e introdotto dallo studioso accademico e traduttore dell’opera joyciana Enrico Terrinoni.
Seguiranno le letture dei deliri autobiografici di Daniel Paul Schreber, Memorie di un malato di nervi, ad opera di Filippo Timi, de L’uomo che ride di Victor Hugo, da parte di Marco Foschi, che oltre a contenere una descrizione straordinariamente precisa del prodigio vocale di Bene è stata una delle fonti della sua prima opera poetica ‘L Mal de’ Fiori, dei brani i tratti dall’opera filosofica Mille Piani di Gilles Deleuze e Felix Guattari letti da Federica Fracassi, Silvia Pasello leggerà alcune poesie di Jules Laforgue e Iaia Forte una preghiera dalla voce di Edipo da Il Mondo Salvato dai Ragazzini, La Serata a Colono di Elsa Morante.
Infine, il lucido esame del ruolo del recensore contenuto ne Il critico come artista di Oscar Wilde, testo cardine che ha informato fin dagli albori la prassi teatrale di Bene, letto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli.
Faranno da contrappunto alle letture una serie di brani musicali tratti da alcune delle partiture composte per gli spettacoli di Bene da Gaetano Giani Luporini, un omaggio al compositore da poco scomparso.
A conclusione della serata sarà proiettato il documentario della regista documentarista Monica Maurer realizzato nel 1971 per la televisione tedesca dal titolo Carmelo Bene. Un ritratto, un filmato girato di nascosto per volontà dello stesso attore, una testimonianza straordinaria della quotidianità domestica e lavorativa di Bene cui fa da contraltare la veemente esposizione pubblica dell’attore chiamato a confrontarsi, complice un dialogo impossibile con Pier Paolo Pasolini, con le rivendicazioni politico culturali che infiammavano la sala del cinema Farnese di Piazza Campo de’ Fiori a Roma, punto di riferimento delle contestazioni giovanili e luogo di incontro di molti intellettuali dell’epoca.
Sarà inoltre mostrato in prima assoluta Becoming Salomè, un frammento inedito girato da Maurer in Super 8 e recentemente digitalizzato dalla regista in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico relativo ad alcune immagini del back stage del film di Bene Salomè (1972).