Grande festa domenica 4 febbraio all’Auditorium Parco della Musica, con lo straordinario evento dedicato al carnevale dell’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna e gli inconfondibili ritmi della musica balcanica di Goran Bregovic
Giornata ricca quella di domenica 4 febbraio all’Auditorium Parco della musica. Si inizia con il ritorno della Tarantella del Carnevale: una grande festa per tutti, piccoli e grandi, con la partecipazione di centinaia di maschere e danzatori tradizionali che a partire dalle 10 di mattina animeranno a ritmo di travolgenti e vertiginose tarantelle gli spazi all’aperto e al chiuso dell’Auditorium. Un evento eccezionale che culminerà in un grande concerto spettacolo alle ore 11 in sala Santa Cecilia con la partecipazione di oltre duecento artisti tra musicisti, cantori e danzatori provenienti da Montemarano (Avellino), Tricarico (Matera) e dall’Area del Golfo di Gaeta, l’Orchestra Popolare Italiana, il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni e il gruppo di Danzatori Popolari coordinati da Francesca Trenta.
Un progetto originale che rappresenta un’occasione unica per conoscere la ricchezza dei rituali popolari carnascialeschi meridionali. Un insieme complesso e variegato di antiche cerimonie sostenute dal ritmo vertiginoso della tarantella che ancora caratterizza la vita di molte comunità. Un’occasione speciale per riscoprire gli antichi rituali agricoli che nelle antiche civiltà classiche ripercorrevano il passaggio dall’Inverno alla Primavera, tempo di risveglio e di fioritura, auspicio e speranza per un raccolto abbondante. Una forza rigenerativa, originale e coinvolgente: la linfa che animerà questo grande spettacolo, un’esperienza di festa originale, ipnotica, travolgente e autenticamente popolare.
In serata, torna, invece, all’Auditorium Parco della Musica Goran Bregović Orchestra. Molti musicisti sarebbero felici con solo un frammento della carriera di Goran Bregović. Compositore contemporaneo, musicista tradizionale o rock star, non ha dovuto scegliere – ha combinato tutto per inventare una musica che è allo stesso tempo universale e assolutamente sua. Cinque anni dopo l’album Champagne for Gypsies, Bregović torna con una nuova produzione incentrata sul tema della diversità religiosa e della coesistenza pacifica: “Three Letters from Sarajevo”.
Goran Bregović porta in sé il melting pot che prova a raccontare nel nuovo album. «Io sono di Sarajevo, sono nato su una frontiera: l’unica dove si incontravano ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani. Mio papà è cattolico, mia mamma è ortodossa, mia moglie è musulmana. E mi sento anche un po’ gitano, forse perché per mio padre, colonnello dell’esercito, era inaccettabile che facessi il musicista, un mestiere “da gitano”, come diceva lui». E’ infatti la storia di Sarajevo con le sue tante credenze, identità, con i suoi complessi paradossi che ha ispirato il nuovo album di questo nativo di Sarajevo, Goran Bregović. Per l’occasione all’album hanno partecipato voci meravigliose ed esplosive: Bebe, Riff Cohen, Rachid Taha, Asaf Avidan. Pochi musicisti sono riusciti a sviluppare un’arte così varia, che combina insieme una così grande varietà di stili e tecniche senza perdere la propria identità. Un pezzo di Bregović può essere riconosciuto al primissimo ascolto e sembra sempre diretto al mondo intero, senza distinzione di razza, sesso, età e religione. In concerto Goran Bregović sarà accompagnato da un orchestra di 19 elementi.
Zerkalo Spettacolo