Da mercoledì 24 marzo in prima serata diretta da Simona e Ricky Tognazzi
Proprio come per L’amore strappato, che aveva visto Sabrina Ferilli protagonista della serie di successo di Canale 5 ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto, anche in Svegliati amore mio la storia personale, intima ed emotiva di una donna fluisce in un racconto di impegno civile, in cui Davide sconfigge Golia e salva tutti i suoi affetti.
La nuova fiction Mediaset, prodotta da Fabula Pictures e scritta e diretta da Simona e Ricky Tognazzi, arriverà da mercoledì 24 marzo, in prima serata su Canale 5.
Come per L’amore strappato, protagonista è ancora una volta Sabrina Ferilli nel ruolo di una madre coraggio che si batterà con tutte le sue forze contro l’ingiustizia e un destino che sembra già segnato. Accanto a lei Ettore Bassi, Francesco Arca, Francesco Venditti, Massimo Popolizio, Iaia Forte, Veruska Rossi, Enzo Casertano e Caterina Sbaraglia.
Naná (Sabrina Ferilli) è una donna forte, animata da un profondo senso di giustizia, una mamma meravigliosa e una moglie innamorata. Un giorno tutto cambia: la sua bambina Sara (Caterina Sbaraglia) si scopre affetta da leucemia. Dopo un momento di buio e dolore Nanà inizia una battaglia, con la forza di una leonessa, contro il “Mostro”. Forse è da lì che proviene il veleno che si è inoculato nel corpicino della figlia e il “Mostro” è l’acciaieria Ghisal dove da vent’anni lavora suo marito Sergio(Ettore Bassi) e dove ha trovato un suo ruolo, che gli ha permesso di dare una sicurezza alla famiglia. Riuscirà Nanà a sfondare il muro dell’omertà e della inconsapevolezza, che sono i più grandi nemici in questa sua lotta? Riuscirà a persuadere le altre madri, rassegnate al dolente destino che le vede perdere i figli, a unirsi alla sua battaglia? Ce la farà a convincere una dottoressa anestetizzata ormai dalla convivenza con la morte? E riuscirà a inchiodare un manager spietato, devoto solo al profitto e al Dio dell’acciaio? E poi: porterà dalla sua il pigro giornalista Stefano (Francesco Venditti)? Ce la farà a tenere a bada Mimmo (Francesco Arca) che da sempre la ossessiona con il suo amore malato, mettendo a repentaglio il suo matrimonio? Ma soprattutto: salverà sua figlia, e porterà suo marito dalla sua parte? Chi riesce a ribaltare il proprio destino ma anche quello di una comunità non è un super eroe. È Nanà, che a differenza dei più conserva la capacità di sognare, e di credere che amore e unione possano compiere il miracolo di sconfiggere il male del mondo, o almeno arginarlo.
Raccontano i registi: “La vicenda è ambientata in un Sud Italia non specificato (proprio perché il problema è nazionale, anzi, globale) nel 2002, anni in cui non si aveva ancora la totale contezza di quanto potessero essere letali le polveri emesse dalle aziende siderurgiche. All’epoca, nessuno ancora perseguiva i colpevoli, sebbene alcuni operassero in aperto contrasto con le norme, già vigenti, sulle emissioni provocate dagli impianti industriali. Il titolo: “Svegliati amore mio” non è solo la preghiera di una madre di fronte al sonno comatoso di sua figlia ma un grido d’allarme a tutta la comunità spesso sopita e rassegnata e, speriamo, un monito che svegli le coscienze di chi manovra il destino dell’umanità“.