Per festeggiare i 35 anni del cinepanettone, la Filmauro si prende una pausa celebrativa e sceglie di assemblare le sequenze più memorabili, gli sketch più esilaranti e le gag più famose delle pellicole natalizie che hanno segnato i suoi più grandi successi. Alla regia, c’è l'”outsider” Paolo Ruffini, grande amatore e conoscitore del genere, oltre che accanito cinefilo, che ad alcuni di quei film, quelli della “nuova generazione”, ha anche partecipato.
Alla base di Super Vacanze di Natale c’è un durissimo e meticoloso lavoro di montaggio, che si pone il fine di raccontare cambiamenti e passaggi storici, linguistici e tematici, attraverso frammenti di film che, a modo loro, hanno narrato la storia del nostro Paese.
Super Vacanze di Natale non è, però, solo un semplice collage, ma un’operazione ben più complessa. Il film ha infatti un intreccio narrativo vero e proprio, scandito da frasi ironicamente colte che delimitano le tematiche chiave del genere, esplicate attraverso una scelta oculatissima delle scene inserite. Ne emerge, così, l’amore profondo verso un “rito” che ha sempre avuto il pregio di instaurare un rapporto onesto fra pubblico e produzione, ma anche una vera e propria mitologia di registi e attori sempre troppo sottovalutati dalla critica, che invece hanno dato prova di grande talento, Boldi e De Sica su tutti. Da una parte, quindi, ci troviamo di fronte a un’indubbia operazione nostalgia, dall’altra ad una intelligentemente critica.
Il risultato sono 85 minuti di risate, che ripercorrono tutti i protagonisti del cinepanettone (e sono davvero tanti!) e che celebrano un mondo dominato dalla leggerezza, dall’allegria, dalla libertà, che oggi, paradossalmente, appare quasi utopico. Un documento storico che diverte e che fa riflettere.
Alberto Leali