Nei cinema italiani dal 14 aprile
Dal regista Michel Franco, vincitore con New Order del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria alla 77° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Sundown arriva nei cinema italiani dal 14 aprile con Europictures dopo essere stato presentato in concorso alla 78° Mostra del Cinema di Venezia nel 2021.
Alice e Neil Bennett (Charlotte Gainsbourg, Tim Roth) sono il cuore di una ricca famiglia britannica in vacanza ad Acapulco, con i più giovani Colin e Alexa (Samuel Bottomley e Albertine Kotting McMillan). Quando un’emergenza lontana richiama la ricca famiglia Bennett nel Regno Unito, interrompendo la vacanza sulla costa messicana, il delicato equilibrio della famiglia, apparentemente affiatata, viene sconvolto una volta per tutte.
Continuando la sua osservazione di individui e società sotto pressione, lo scrittore e regista Michel Franco (New Order) esplora le vette e le profondità di un Acapulco – e di una famiglia – che è più di quanto non possa sembrare.
Svolgendosi in eleganti suite d’hotel e trasandati ritrovi per turisti di una località balneare eterogenea e stratificata, e mostrandoci la guerra psicologica di una dinastia precaria, Sundown si dipana con colpi di scena acuti e furtivi.
Sundown di Michel Franco arriverà nei cinema italiani dal 14 aprile con Europictures.
RECENSIONE a cura di Paola Canali
Ancora uno spietato ritratto del Messico per il regista di Nuevo Orden, ma stavolta attraverso la figura di un uomo britannico in fuga dalla propria famiglia e dalle proprie responsabilità e in cerca del proprio tramonto.
I topos del cinema di Franco ci sono tutti: l’esasperato lavoro di sottrazione, la lotta di classe e la critica alla borghesia, la riflessione sulla violenza e la malvagità umane, l’oscuro ritratto di una famiglia e delle sue ipocrisie.
Franco seduce e affascina con quella lentezza inquietante che è marchio di fabbrica del suo stile: si parte da una frattura all’apparenza marginale (qui un imprevisto familiare), ma che finisce per sconvolgere pian piano le vite di tutti i personaggi, facendo emergere inattese tensioni.
Ne deriva, nuovamente, un’opera che non lascia vie di scampo, che ci sbatte in faccia le nostre paure e che ci colpisce nel profondo con i suoi brucianti dilemmi etici.
Franco, si sa, è un maestro nel manipolare il suo pubblico e lo fa anche con un certo compiacimento che per molti può risultare irritante. E’ innegabile, però, che il suo cinema non lasci indifferenti: è un pugno nello stomaco, che provoca segni insanabili nella nostra anima.
Sundown non fa eccezione, sfidando continuamente lo spettatore, ingannandolo e spingendolo a rimettere tutto in discussione. Un dramma cupo e tesissimo, con molti cambi di rotta e un personaggio, interpretato dal bravissimo Tim Roth, inquietantemente enigmatico nel suo disinteresse verso tutto.
E’ lui l’espediente che giustifica l’attesa, e più in generale l’intera struttura del film, richiamando apatia, rifiuto, violenza e procedendo spedito verso un’inesorabile discesa agli inferi. Sundown è infatti il racconto di un’immobilità angosciosa, dietro la quale si cela la più disperata delle esistenze.