Al cinema dal 9 gennaio distribuito da Lucky Red
A ben sei anni di distanza dall’apprezzato Belle & Sebastien, lo scrittore e documentarista francese Nicolas Vanier decide di raccontare il “folle” progetto dell’ornitologo Christian Moullec: insegnare a un gruppo di oche, tramite un aeromobile, il tragitto migratorio per salvarle dall’estinzione.
Sulle ali dell’avventura sceglie, però, come protagonista Thomas (Louis Vasquez), figlio di Christian, che, costretto dalla madre Paola (Mélanie Doutey), trascorrerà le vacanze con l’ornitologo (Jean Paul Rouve), al fine di ricucire con lui un rapporto quasi assente. Sarà proprio Thomas che, nonostante l’iniziale scetticismo verso la missione del genitore, guiderà il piccolo aeromobile seguito da una ventina di oche, sorvolando il nord della Norvegia e terminando il viaggio nel sud della Francia.
La visione di Sulle ali dell’avventura cattura per gli scenari norvegesi, suggestivi e maestosi, per il ritmo incalzante e per le riprese in volo coinvolgenti ed emozionanti.
Al contempo, fa riflettere sul delicato rapporto fra uomo e natura e specialmente su come il primo dipenda dalla seconda, ponendo luce su fenomeni che purtroppo stentano a suscitare un fermo interesse mediatico e politico, come l’estinzione di un sempre maggior numero di specie animali.
Il film unisce, così, il fascino per le esplorazioni naturalistiche che contraddistingue il cinema, ma anche la vita, di Vanier con le attualissime istanze ecologiste sostenute in particolar modo dalle nuove generazioni.
Vanier, inoltre, torna a parlare di infanzia e di rapporti familiari da ricucire: Sulle ali dell’avventura è, infatti, il toccante racconto di formazione di un padre e un figlio che si ritrovano, imparando a dialogare, a conoscersi, a stimarsi e ad amarsi. Un interessante mix di documentario, avventura e buoni sentimenti.
Giancarlo Giove