Quattro prime serate dal 15 marzo su Rai1
Dal 15 marzo, andrà in onda in prima serata alle 21.25 su Rai1, Studio Battaglia, adattamento italiano del legal dramedy di successo targato BBC The Split.
La serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili.
Scritta da Lisa Nur Sultan (candidata ai David di Donatello e vincitrice dei Globi d’Oro per Sulla mia pelle) e diretta da Simone Spada (Hotel Gagarin, Rocco Schiavone), Studio Battaglia è interpretata da Barbora Bobulova, Miriam Dalmazio e Marina Occhionero – rispettivamente le sorelle Anna, Nina e Viola Battaglia – e da Lunetta Savino nel ruolo di Marina Battaglia, madre delle tre nonché temuta e rispettata avvocata fondatrice dello Studio.
Nei panni del padre delle sorelle Battaglia, Massimo Ghini; Thomas Trabacchi e Giorgio Marchesi rivestono, invece, i ruoli di marito e collega di Anna. Nel cast anche Carla Signoris e Michele Di Mauro, nei panni dei ricchi coniugi Parmegiani, alle prese con il loro travagliato divorzio.
Nel corso delle puntate le avvocate Battaglia, che si occupano di diritto di famiglia e si trovano per la prima volta come avversarie, dal momento che Anna ha lasciato lo studio di famiglia, dovranno confrontarsi con casi legati inevitabilmente alla cronaca e a temi di stringente attualità tra cui divorzio, affidamento dei figli, eredità digitale, che verranno trattati con grinta e professionalità, ma anche con l’umanità e la sensibilità di ciascuna di queste donne emancipate; donne che non hanno paura che la vita e il lavoro si intreccino alle loro vicende famigliari, ai loro amori, drammi e segreti.
Studio Battaglia è una produzione PALOMAR con TEMPESTA in collaborazione con RAI FICTION.
Studio Battaglia: cosa ne pensiamo
Studio Battaglia è un appassionante e riuscito family drama al femminile vestito da procedural, che racconta cosa voglia dire oggi essere una donna e una professionista affermata.
Le protagoniste della serie, infatti, sono avvocate, ma prima ancora madri, mogli e figlie. Personaggi tridimensionali e descritti a tutto tondo, spinti a guardarsi allo specchio e a riflettere sulla propria vita attraverso le storie degli altri che trattano nei loro casi.
Ognuna delle protagoniste, tra loro diversissime e con il proprio carico di forze e fragilità, arriverà, infatti, a chiedersi: Cosa sono veramente e cosa voglio diventare?
Ancora una volta, il genere – in questo caso il legal – diviene la lente di ingrandimento per esplorare la società in cui viviamo e riflettere sulla famiglia nelle sue forme più variegate. Una famiglia che, nonostante le molte difficoltà, ha la forza di rimanere in piedi, grazie soprattutto alla forza e al coraggio delle donne.
Riuscita è, inoltre, la mescolanza di dramma e commedia, grazie a una scrittura graffiante e sagace, supportata da una regia di grande eleganza.
Ma il vero punto di forza è ovviamente un cast d’eccezione composto da autentiche fuoriclasse, che non può che fare faville.
Studio Battaglia: il racconto del cast
Simone Spada, regista della serie: “Studio Battaglia è una storia d’amore e sentimenti, raccontati in maniera classica e al contempo moderna, grazie a una narrazione ampia e trasversale. Una serie che tratta anche la sorellanza femminile, attraverso personaggi non concilianti e spesso contraddittori, quindi vivi e pieni di sfumature. Donne in lotta non solo sul campo di lavoro, ma anche su quello sentimentale”.
Barbora Bobulova (Anna Battaglia): “Ho visto la serie originale The Split e quindi temevo molto che una sorta di remake rendesse la vita difficile a noi attori e scontentasse il pubblico. Sentivo addosso molta responsabilità, specie all’inizio. Poi, però, ho capito che non dovevo guardare all’originale e che bisognava ripartire da zero, affidandosi a una storia bella ed attuale”.
Lunetta Savino (Marina Battaglia): “Ho amato molto il personaggio di Marina, perché piacevolmente scorretto. E’ donna cinica e dall’ironia tagliente, che ha la capacità di dire cose terribili senza scomporsi. Adora le sue figlie, con cui si scontra sia in tribunale che nella vita, ma tiene ben mascherato il suo affetto. Solo all’apparenza rigida ed algida, in realtà a è stata ferita dal passato, ma ha lottato strenuamente per rialzarsi”.
Miriam Dalmazio (Nina Battaglia): “Ho avuto un rapporto controverso con Nina, la più piccola delle sorelle Battaglia. Mi respingeva molto il suo atteggiamento algido, arcigno, quasi autodistruttivo. Per comprenderla e volerle bene mi sono aggrappata soprattutto al suo rapporto col padre, da cui era stata abbandonata da teenager. Da quel momento è come se Nina si fosse fermata emotivamente. Per questo, spero che il pubblico non la giudichi subito negativamente, perché è un personaggio che subirà un’interessante evoluzione“.
Marina Occhionero (Viola Battaglia): “E’ più importante chi sei o cosa fai? E’ questo il dilemma di cui si fa portavoce il mio personaggio, che come tutti quelli della serie è molto empatico e riconoscibile. Viola è l’unica non avvocata della famiglia. In lei ho rivisto molti giovani che una volta finite le scuole non sanno che direzione dare alla propria vita, ma non per questo vogliono adeguarsi a un percorso già scritto. Di Studio Battaglia amo molto la capacità di raccontare una famiglia che, nonostante gli scontri, i segreti e le incomprensioni, si ama incondizionatamente. Così come la volontà di non offrire risposte alle molte domande che pone, ma di indurre alla riflessione e alla comprensione”.
Carla Signoris (Carla Parmegiani): “Ho amato moltissimo il mio personaggio perché ha davvero mille sfaccettature. E’ la moglie di un ricco imprenditore che un giorno vede la vita rompersi davanti ai suoi occhi quando lui decide di lasciarla. Ma Carla non è una che si piange addosso, infatti si lancerà assieme alla sua avvocata in una dura battaglia contro suo marito, per ottenere “il divorzio che si merita”. In lei ho rivisto la forza di rialzarsi di moltissime donne dopo molti traumi e ferite, la loro capacità di imparare dagli errori e di trasformarsi”.
Roberto Puntato