Intervista alla cantante e compositrice veneta che ha recentemente pubblicato il suo nuovo album di inediti LUCI E OMBRE
Potremmo definirla un originale mix tra Montserrat Caballé e Freddie Mercury. In tempi moderni potrebbe essere la Enya italiana, perché quando la si ascolta riesce a portarti in un’altra dimensione, grazie alla sua eleganza, maestria e agilità vocale.
Italianissima, precisamente di Rovigo, Silvia Nair (all’anagrafe Viscardini, ma il cognome è della madre, figura per lei fondamentale), ha tutte le carte in regola per essere considerata un’artista a 360 gradi, anche se ama definirsi un’<<aspirante musicista>>.
Sguardo ipnotico, genuina come poche e grande estro creativo, Silvia Nair (nonostante un passato doloroso passato) non si è mai lasciata sopraffare, anzi ne è uscita vittoriosa imponendo il suo <<Sono qui>>, come il titolo di uno dei brani contenuti nel suo ultimo album “Luci e Ombre” prodotto da Franck Van Der Heijden.
Luci e Ombre, due elementi contrapposti che però Silvia ha riunito in questa nuova avventura autobiografica da ascoltare tutta d’un fiato, libera da ogni pregiudizio e schema commerciale. Perché la Nair è uno spirito libero e sempre alla ricerca, che non ha paura di guardarsi dentro e di scavare a fondo.
La cantante e compositrice veneta è già al terzo album: tra le sue collaborazioni troviamo grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale, come Franco Battiato, Lucio Dalla, Davide Girgiolo, ma anche David Garrett, Karl Martin, Hubert Stuppner e Andrea Bocelli.
Silvia è, però, molto apprezzata anche al cinema, altra sua grande passione: sue, infatti, sono le colonne sonore dei film “El Numero Nueve – Gabriel Batistuta”, “I Triangoli della morte” e “Anja. Real love Girl”. <<Sto scrivendo le musiche per altri due film italiani, uno di questi è diretto da una regista pluripremiata – ci rivela l’artista – Da piccola sognavo di fare l’attrice, in futuro mi piacerebbe fare un cameo>>.
Di seguito la nostra videointervista completa.
Roberto Puntato