Sono stati assegnati oggi, venerdì 11 settembre, i premi della SIC (Settimana Internazionale della Critica) e delle Giornate degli Autori. Di seguito tutti i vincitori con le relative motivazioni
I PREMI DELLA SIC
Il Gran Premio Settimana Internazionale della Critica va a HAYALETLER (GHOSTS), l’opera prima della regista turca Azra Deniz Okyay (Turchia, Francia, Qatar): “un vivido ritratto delle tensioni che lacerano la società turca contemporanea per un film che esplora audacemente l’intersezione di inquietudini pubbliche e private“.
Il Premio Circolo del Cinema di Verona, assegnato da una giuria composta da soci under 35 del Circolo di
Verona e destinato al film più innovativo della sezione, è andato a POHANI DOROGY (BAD ROADS) di Natalya Vorozhbit (Ucraina): “sul palcoscenico di un conflitto che diventa condizione universale, si inscena il male in tutte le sue sfumature, subdole e brutali. Uomini e animali, vittime e carnefici sono prigionieri di realtà sospese ma comunicanti, nel tentativo di un dialogo governato dalle logiche dell’assurdo ed esasperato dalla dilatazione del ritmo narrativo“.
Il Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico è andato a TOPSIDE degli statunitensi Celine Held e Logan George (USA) per la scenografia di Nora Mendis e il montaggio di Logan George. “Una risalita agli inferi, da un set ricostruito e ambientato nelle viscere di New York, labirinto di protezione e rifugio per le due protagoniste, fino all’impietoso scenario urbano del mondo di sopra, dove si cerca disperatamente una luce che non può esserci”.
Nell’ambito della quinta edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) la giuria ha selezionato i seguenti vincitori tra i sette cortometraggi in concorso:
Premio al Miglior Cortometraggio a J’ADOR di Simone Bozzelli (Italia): “Rivela la capacità espressiva di un
giovane regista che riesce a raccontare le complesse dinamiche psicologiche di ricerca dell’inclusione sottese a
fenomeni diffusi come violenza, bullismo, razzismo e sopraffazione.”
Premio alla Migliore Regia a LE MOSCHE di Edgardo Pistone (Italia): “Per la capacità di raccontare con uno
sguardo mai banale un episodio che segna in modo drastico la perdita dell’innocenza e il passaggio all’età
adulta.”
Premio al Miglior Contributo Tecnico a GAS STATION di Olga Torrico (Italia): “Per la ricerca accurata e
l’intelligente utilizzo del materiale di repertorio.”
I PREMI DELLE GIORNATE DEGLI AUTORI
Il pubblico delle Giornate degli Autori ha scelto tra i dieci film in concorso 200 Meters di Ameen Nayfeh, che con il 68,9% delle preferenze ha conquistato il Premio del Pubblico BNL.
Mustafa e sua moglie Salwa provengono da due paesi palestinesi distanti solo duecento metri ma separati dal muro. Questa strana situazione sta influenzando in negativo un matrimonio che altrimenti sarebbe felice. La coppia comunque fa il possibile per farlo funzionare. Quando è buio, Mustafa accende una luce nel suo balcone per augurare la buonanotte ai figli che sono dall’altra parte e che, a loro volta, rispondono con un segnale. Un giorno Mustafa riceve la telefonata che ogni genitore teme: suo figlio ha avuto un incidente. I duecento metri si trasformano in un’odissea di duecento chilometri, alla quale si uniscono altri viaggiatori determinati a oltrepassare quella barriera.
Il Label Europa Cinemas è stato invece assegnato a Oaza (Oasis) di Ivan Ikić. “Un film poetico, delicato e profondamente toccante, che offre anche uno sguardo crudo e brutale sulle vite e gli amori di un gruppo di giovani con disabilità in un centro di accoglienza statale in Serbia”.
Oaza racconta la storia di Maria, che al suo arrivo in un istituto per persone con disabilità mentali diventa presto amica di Dragana, con la quale condivide la stessa impetuosità. Ma la loro relazione è sconvolta quando scoprono di essere entrambe innamorate del più introverso Robert. Le due ragazze trasformano il loro giocare a nascondino in qualcosa di sempre più pericoloso. Estromessi per sempre dalla società, i tre bramano indipendenza e contatti umani. Spinti da sentimenti mai provati, tra desideri e invidie, le loro azioni impulsive rompono il delicato equilibrio imposto dalle asfissianti regole dell’istituto e si riversano in una serie di conflitti e misure disperate alla ricerca di una qualsiasi via d’uscita.
L’opera prima KITOBOY (The Whaler Boy) di Philip Yuryev è invece il vincitore del GdA Director’s Award 2020. “Un film che combina il genere drammatico e quello comico, pur mantenendo una forte visione estetica. Una storia di “coming-of-age” che ritrae un mondo mai esplorato prima con precisione e sapienza filmica”.
Leshka vive in un villaggio sperduto sullo Stretto di Bering che divide la Russia dagli Stati Uniti, tra il circondario autonomo della Čukotka e l’Alaska. È un adolescente ed è anche un cacciatore di balene, come la maggior parte delle persone nel paese. Da poco, è possibile accedere a Internet. L’unico momento di conforto per i ragazzi è diventata una video chat erotica che si interrompe continuamente. Il buffering, comunque, non impedisce di osservare giovani donne che vivono a migliaia di chilometri di distanza. Per tutti sembra essere poco più che un passatempo divertente, per Leshka invece si trasforma in una cosa seria quando si imbatte in una ragazza che gli cambia la vita. Al mattino presto, Leshka ruba un motoscafo, un binocolo e un arpione, e parte. Si prospetta un viaggio folle. Arriverà in Alaska?