Il 14 febbraio alla Casa del Cinema saranno premiati ed esposti per un mese intero fumetti e illustrazioni realizzati dai partecipanti al concorso “Francamente me ne infischio”
Una mostra di fumetti con protagonisti dei corpi imperfetti ma estremamente sensuali che esprimono la bellezza e la potenza della loro diversità, strizzando l’occhiolino al cinema.
Questo è il tema di “Sensuability, ti ha detto niente la mamma?” realizzato da Nessunotocchimario, con il patrocinio del Comicon, un progetto a più tappe ideato e voluto da Armanda Salvucci, che oltre al fumetto include cinema e fotografia per parlare della disabilità.
Il 14 febbraio 2020 verranno premiati ed esposti per un intero mese fumetti e illustrazioni, realizzati dai partecipanti al concorso “Francamente me ne infischio”, promosso dall’associazione Nessunotocchimario insieme al Comicon.
Le tavole e le illustrazioni dei partecipanti che meglio hanno saputo mostrare, attraverso l’arte del fumetto, scene ispirate dal grande schermo ritraendo o facendosi ispirare da tutte le forme di disabilità, visibili e invisibili, in modo ironico e leggero, verranno premiate il 14 febbraio dalle ore 18 presso la Sala Cesare Zavattini alla Casa Del Cinema di Roma da una giuria d’eccezione presieduta dal maestro Tanino Liberatore e composta da Fabio Magnasciutti, Frida Castelli e Luca Enoch.
Un nuovo sguardo sul tema lo offriranno anche le opere donate, tra gli altri, da Milo Manara, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Luca Enoch, Stefano Tartarotti, Marco Gava Gavagnin, Francesca D’Amato che sostengono l’iniziativa.
“Anche in questa seconda edizione – spiega Armanda Salvucci, ideatrice di Sensuability – la nostra sfida è contribuire a diffondere una cultura che rappresenti fisicità differenti attraverso tutti i linguaggi artistici. La scelta di un concorso aperto a tutti significa proprio questo: invitare le persone comuni a riflettere, a rielaborare attraverso un’illustrazione o un fumetto e mettersi in gioco sugli stereotipi legati a questo tema.”
“Francamente me ne infischio!” la celebre frase del film “Via col Vento” diventa un grido liberatorio, un invito a piacersi, a essere sensuali, a vivere la sessualità oltre i pregiudizi, oltre l’ossessione di corpi perfetti e performanti.
La sfida contro gli stereotipi legati a disabilità e sessualità, per questa nuova edizione, si fa ancora più ambiziosa e tocca la decima arte. L’obiettivo del concorso, infatti, è stato quello di ridisegnare le scene romantiche, erotiche o sensuali di film che hanno fatto la storia del cinema o che abbiano un particolare significato per il/la partecipante.