Torna Saw, con un ottavo capitolo che porta la firma degli australiani fratelli Spierig. Dopo ben sette anni dal precedente episodio, Saw: Legacy pare voler segnare un nuovo inizio per la prolifica saga di James Wan e Leigh Whannell
La trama è semplice. La città è di nuovo sconvolta da una serie di efferati omicidi, le cui modalità ricordano molto da vicino quelle utilizzate da John Kramer, ufficialmente morto da dieci anni. Indagano la polizia e due medici, l’anatomopatologo Logan Nelson e la sua assistente Eleanor Bonneville.
Saw: Legacy esplora gli elementi tipici della saga riallacciandosi al passato, ma al contempo costruisce nuove linee narrative al fine di aprirsi al futuro. E se tutto procede come ci si aspetta che proceda, fra arti mozzati, pioggia di sangue, torture di ogni tipo e svelate verità, è vero anche che Saw: Legacy offre ai fan della saga esattamente ciò che essi vogliono. Un film di intrattenimento con continui colpi di scena e improbabile sorpresona finale, che coinvolge e inquieta, grazie a una struttura narrativa ormai ben consolidata e a una tensione che resta sempre alta.
Poco importa se la credibilità vacilla, se la ripetitività regna e se i personaggi sono alquanto inconsistenti, la saga di Saw dimostra di funzionare ancora, nel suo gioco derivativo ma efficace di gatto col topo e nell’ingegnosità degli omicidi. Ma l’elemento forse più interessante di questo ottavo capitolo è che Jigsaw, pur se morto dieci anni prima, continua ad avere una schiera di persone che ne ammira l’operato, tanto da emularne i gesti o collezionare le sue perfide trappole, acquistate tramite internet ed esposte come prezioso materiale da museo.
Non ci resta che aspettare i prossimi Halloween per capire dove ci porterà questa nuova linea del celebre franchise.
Alberto Leali