Il film diretto da Katja Colja arriva al cinema dal 18 settembre
Dopo la calorosa accoglienza del pubblico e della stampa alla scorsa edizione del Bif&st – Bari International Film Festival, arriva al cinema dal 18 settembre distribuito da Minimum Fax Media con la collaborazione di Altri Sguardi, ROSA, il film diretto da Katja Colja, che vede Lunetta Savino protagonista assoluta sul grande schermo.
Prodotto da Daniele Di Gennaro per Minimum Fax Media e da Igor Pedicek per Casablanca, con Rai Cinema, ROSA è scritto da Elisa Amoruso, Katja Colja e Tania Pedroni, su soggetto della stessa Colja e di Angelo Carbone, ed è la storia di una donna che, come spesso le donne sanno fare, dopo un enorme dolore riesce a trovare una nuova e miracolosa forza per prendersi cura di se stessa e di chi ama.
Nel cast Lunetta Savino, Boris Cavazza, Anita Kravos e Simonetta Solder.
SINOSSI
Rosa ha sessant’anni ed è sposata con Igor da quaranta. Lei è mingherlina, italiana, lui è imponente, sloveno: un matrimonio che è sopravvissuto a molte tempeste ma che, ormai, sembra essersi congelato. Il dolore incolmabile per la scomparsa della figlia più giovane, Maja, ha portato Rosa e Igor ad erigere confini invalicabili, oltre i quali ciascuno di loro vive la propria sofferenza in solitudine. A casa gli spazi sono rigorosamente limitati, l’unica eccezione è quando arrivano gli ospiti, in modo da dare un’illusione di serenità. Ma ogni volta che rimangono soli, ognuno si rifugia nel proprio angolo, al riparo dagli sguardi, dai pensieri e dalle emozioni dell’altro. Igor trascorre il suo tempo sulla barca a vela di Maja, come per mantenere vivo qualcosa che non esiste più, ma è difficile lasciarsi andare. Rosa invece si è avvolta nel muto dolore tra le mura della loro casa e nella tomba di Maja nel cimitero, dove sta costruendo una cappella per le sue ceneri. Ma la vita sorprende e lo fa in modi più inaspettati e l’amore vince oltre e al di là di tutto.
RECENSIONE
Elaborazione del lutto, riscoperta della sessualità, superamento dei confini geografici ed emotivi sono i temi al centro della bellissima opera prima di Katja Colja, che regala a Lunetta Savino il suo primo ruolo da protagonista.
Con intensità e finezza ammirevoli, l’attrice pugliese regge il film sulle proprie spalle, trovando quell’autenticità che rende il personaggio di Rosa così vivo ed empatico.
La sua è una grande prova di coraggio e dedizione, capace di afferrare l’inaspettata rinascita di una donna attraverso il lutto e la sessualità.
Il merito, però, va anche alla raffinata regia e alla sensibile sceneggiatura, che mettono al centro i piccoli gesti di vita quotidiana e ciò che rimane di una famiglia e di quarant’anni di matrimonio dopo un grave lutto.
Lo sguardo delicato della Colja non teme di sdoganare temi ancora tabù per il nostro cinema, come la morte e il risveglio della femminilità in età matura.
L’esplorazione del corpo, infatti, diviene per la protagonista strumento di scoperta, gioia, attraversamento. Un viaggio dal dolore al sorriso, dall’ombra alla luce, dalla morte alla vita.
Un film prezioso, raro, imperdibile.
Alberto Leali