Dal primo febbraio al cinema, C’est la vie – Prendila come viene, la nuova irresistibile commedia del duo Nakache/Toledano
Max (Jean-Pierre Bacri) lavora nel catering da trent’anni e deve gestire una strampalata banda di dipendenti, che gli dà non poco filo da torcere. Il borghesissimo matrimonio di Pierre e Helena farà esplodere litigi, gelosie, inganni, segreti e frustrazioni di tutti. Una catena di disastri ed imprevisti rischierà di mandare a rotoli la cerimonia.
Torna il duo campione d’incassi Nakache e Toledano, ma stavolta con un film diverso dai precedenti. Perché se Quasi amici è un mix di dramma e commedia, con punte elevate di sentimentalismo, C’est la vie – Prendila come viene, presentato nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma, appartiene al genere comico tout court. Lo diciamo subito, a nostro parere C’est la vie è il film più divertente e riuscito della coppia di registi, grazie alla sequela di spassosissime gag che si avvicenderanno nelle quasi due ore di durata. Gag memori dei grandi insegnamenti delle comiche dell’inizio del secolo scorso, che rendono il film scatenato e gioviale.
Battute e situazioni esilaranti rendono la visione di C’est la vie una della esperienze più vitali e spassose viste al cinema negli ultimi anni: merito di una sceneggiatura abilmente scritta e di un gruppo straordinario di attori. Ogni personaggio di C’est la vie, delineato con tratti estremamente incisivi, ha infatti le sue esigenze e i suoi problemi, che finiscono per pesare sul povero Bacri che cerca, da buon capo, di scongiurare la “tragedia”. Eppure l’impegno imminente li porterà a fare squadra, ad appianare i contrasti, a superare gli impasse e a ritrovare lo spirito giusto nel lavoro e nella vita. Perchè quest’ultima, in fondo, va presa un po’ come viene.
Un film a cui ci si affeziona subito e che è capace di scaldarci il cuore, attraverso il suo sguardo euforico, esplosivo, travolgente. Molte le scene destinate a diventare cult, ma preferiamo non svelarvele, di modo che possiate godervele appieno.
Alberto Leali