Dal 18 settembre al 15 novembre in scena in 14 spazi della Capitale il meglio della creazione contemporanea
È regolarmente confermata la trentacinquesima edizione del Romaeuropa Festival che rilancia la sua presenza con un nuovo programma ricostruito in stretta aderenza alle direttive vigenti sul distanziamento in scena e in sala e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza.
Sono anticipate le date di apertura e chiusura del festival, in programma dal 18 settembre al 15 novembre per due mesi di programmazione internazionale in 14 spazi della capitale (due sale dell’Auditorium Parco della Musica, il Teatro Argentina e il Teatro India, sei spazi del Mattatoio, due spazi del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo, il Teatro Vascello, il Teatro Quarticciolo e Villa Medici – Accademia di Francia) e con parte della programmazione en plein air, per 62 eventi e 141 giornate di spettacolo in linea e in continuità con i consueti standard del REf arricchiti con le nuove attività di EXTRACT, l’inedita sezione online con 40 eventi pensati in prima italiana o assoluta appositamente per il web, streaming live e un palinsesto settimanale di attività curato dallo staff del festival.
Con un deciso sostegno alle compagnie e agli artisti indipendenti italiani e un importante sforzo per garantire una rilevante presenza internazionale, il Romaeuropa Festival 2020 conferma la sua vocazione e rinnova la sua visione sul presente attraverso gli sguardi molteplici della creazione contemporanea, con un forte ricambio generazionale e il 70% degli artisti in programma presenti per la prima volta al REf.
IL PROGRAMMA
Sarà Sasha Waltz, il 18 settembre, ad inaugurare il Romaeuropa Festival 2020 confermando la sua presenza con la prima assoluta di una nuova creazione site specific all’aperto realizzata appositamente per il festival sull’orma dei suoi celebri Dialoge e confrontandosi artisticamente con le misure di sicurezza ancora in atto per fermare la pandemia. Una performance rigorosa ma con una forte componente d’improvvisazione sul palco della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
Proprio la Cavea e poi le sale dell’Auditorium saranno gli spazi dedicati ai grandi nomi della musica contemporanea internazionale con il ritorno di Bryce Dessner insieme a Katia e Marielle Labèque e il Parco della Musica Contemporanea Ensemble (in corealizzazione con Musica per Roma), l’Inescapable Tour che festeggia i quarant’anni di carriera di Wim Mertens, il live per Commodore CBM 8032 di Robert Henke, i ritmi travolgenti di Andrea Belfi e le musiche sacre di Górecki, Penderecki e Szymanowski eseguite dal pianista e compositore polacco Pianohooligan (Piotr Orzechowski) con il Silesian String Quartet e l’High Definition Quartet in occasione del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II.
Sempre nella Cavea dell’Auditorium (e ancora in corealizzazione con Musica per Roma), il maestro del teatro di narrazione Ascanio Celestini incontra la PMCE diretta da Tonino Battista per una riscrittura originale di testo e musica del Pierino e il Lupo di Sergej Prokof’ev e Pulcinella di Stravinskij mentre il Mattatoio vedrà il ritorno di Fabrizio Ottaviucci con l’esecuzione di una nuova sezione della monumentale Treatise di Cornelio Cardew. Oltre a queste conferme il programma musicale prosegue nella piazza del MAXXI con la new entry degli italiani Anagoor e il progetto audio-video Mephistopheles (in corealizzazione).
A conferma della vocazione all’innovazione e all’internazionalità del festival tanti gli artisti per la prima volta al REf20 che, insieme, restituiscono uno sguardo generazionale (quasi tutti si posizionano in una fascia di età compresa tra i 30 e i 40 anni) e multiforme sulla complessità del nostro presente, quasi rispondendo all’attualità dei 35 anni del Romaeuropa Festival: il regista palestinese Bashar Murkus con il suo Khashabi Theater presenta Museum e Hash, dalla Germania il visionario regista Ersan Mondtag in De Living trasforma in immagini ipnotiche e potenti le ultime ore di vita di una donna, la coreografa tedesca ma d’origini greche Kat Valastur in Rasp your soul costruisce un paesaggio post-mitologico per disinnescare le consuetudini del corpo umano, il duo iberico-sudamericano Azkona & Toloza con Tierras del Sud dà vita a un affondo sugli effetti del colonialismo nella Patagonia argentina mentre il coreografo e regista israeliano Arkadi Zaides (in corealizzazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo e Spellbound Produzioni) si concentra, con Necropolis e Talos su alcuni temi centrali del nostro presente tra migrazioni e nuove difese dei confini (tutti questi spettacoli – eccetto Talos – sono presentati in prima nazionale).
Potenti gli sguardi femminili della regista greca Elli Papakonstantinou che tra palco reale e Zoom con un forte impianto visivo e teorico queer e post-femminista porta in scena Traces of Antigone dell’acclamata drammaturga Christina Ouzounidis, di Fabiana Iacozzilli che nel suo Una cosa enorme affronta con forza gli stereotipi legati all’essere o non essere madre (in corealizzazione con Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello) e di Martina Badiluzzi presente con The Making Of Anastasia, affondo pop sul mito di Anastasia Romanov e con Rumori, un concerto poetico realizzato in dialogo con il musicista Samovar (Samuele Cestola) e pensato come risposta ai giorni del lockdown.
Al loro fianco alcuni degli artisti che hanno attraversato la storia del festival fino alle sue più recenti edizioni: Virgilio Sieni presenta Solo Goldberg Variations in dialogo con il musicista Andrea Rebaudengo, con Coefore Rock & Roll Enzo Cosimi trasforma in una debordante visione glam rock il mito di Oreste e gli spazi del Mattatoio, Filippo Andreatta prosegue il suo percorso sul rapporto tra paesaggio naturale e umano con 19 Luglio 1989 – una tragedia alpina e Rompere il Ghiaccio (altra coproduzione con il MAXXI), Daniele Timpano ed Elvira Frosini con il debutto assoluto di Ottantanove affrontano con consueto cinismo e ironia l’eredità della Rivoluzione Francese (in corealizzazione con Teatro di Roma). Al debutto anche Esercizi sull’abitare n.2 della compagnia Bartolini/Baronio che continua la propria ricerca sul concetto di abitare e sul territorio romano e laziale e Sonora Desert di Muta Imago indagine sul rapporto con il tempo e con la memoria in un inedito formato performativo/installativo con le musiche di Alvin Curran (ancora con Teatro di Roma).
Novità assoluta del Romaeuropa Festival 2020 è anche Dialoghi sulla paura, speciale programma di lectures curato dall’attore, autore e produttore Francesco Siciliano con l’attrice e scrittrice Francesca D’Aloja. Un ciclo di lectio magistralis dedicate al sentimento mai così attuale della paura che, nella splendida cornice del piazzale di Villa Medici, proprio dove il festival è nato 35 anni fa, vedrà protagonisti cinque grandi scrittori italiani: Sandro Veronesi, Edoardo Albinati, Melania Mazzucco, Michela Murgia e Alessandro Piperno.
LE SEZIONI DEL REF
Rumori di Martina Badiluzzi funge da ponte ideale con Anni Luce, la sezione del REf curata da Maura Teofili e dedicata alla scena teatrale italiana che quest’anno, oltre a proporre in prima assoluta gli spettacoli Diario di un dolore di Francesco Alberici e No Land Lady di Camilla Brison, implementa la sua attenzione alla valorizzazione della creazione emergente e Under35 facendosi culla di nuove progettualità: Situazione Drammatica (a cura di Tindaro Granata in collaborazione con Ugo Fiore e Carlo Guasconi) mette in rete i più prestigiosi premi nazionali dedicati alla nuova drammaturgia con Caroline Baglioni (vincitrice Biennale College Teatro 2019 – Autori Under40), Tatjana Motta (vincitrice Premio Riccione per il Teatro 2019) e Fabio Pisano (vincitore Premio Hystrio, Scritture di Scena 2019) in un progetto di letture – che coinvolgerà attori professionisti e gli allievi attori del biennio di specializzazione dell’Accademia Nazionale d’arte Drammatica Silvio d’Amico – realizzato in collaborazione con Rai Radio 3 nell’ambito di Tutto Esaurito! – Il Mese del Teatro; Powered by REf è invece un nuovo percorso di tutoraggio e residenza dedicato alla generazione dei ventenni e costruito in collaborazione con Carrozzerie N.O.T., 369Gradi, Teatro Biblioteca Quarticciolo, ATCL Lazio e il Centro Unico Regionale delle Residenze del Lazio.
Quest’ultima call si affianca ai rinnovati appuntamenti con il concorso Vivo d’Arte promosso dal Ministero per gli Affari Esteri (destinato agli artisti italiani Under35 residenti all’estero), Sounds of Silences concorso per la musica per immagini presentato da Edison Studio in collaborazione con la Cineteca di Bologna, Opera 4.0 in collaborazione con Macerata Opera Festival e DNAppunti Coreografici dedicato al supporto ai giovani coreografi e parte della sezione Dancing Days dedicata alle nuove tendenze della danza europea e curata da Francesca Manica che quest’anno vedrà protagonisti: Luna Cenere, Joy Alpuerto Ritter, Masako Matsushita, Viktor Černicky, Collettivo MINE, Iris Karayan, Simona Bertozzi e Matteo Marchesi confermando la preziosa collaborazione con il network europeo Aerowaves.
Sempre al Mattatoio REf Kids & Family a cura di Stefania Lo Giudice rinnova l’attenzione alla creazione italiana per l’infanzia in un programma ricco e variegato articolato negli spazi del Mattatoio tra teatro, danza, musica e nuovo circo con un’ulteriore riduzione dei posti per accogliere in piena sicurezza i bambini e i loro genitori. Ne sono protagonisti Teatro del Carretto, Teatri Mobili – Compagnia Girovago & Rondella e Compagnia Dromosofista, Daniele Fior – Marco e Chiara Carminati – Locomoctavia Audiolibri, Compagnia TeatroViola e Compagnia QuattroX4.
Infine, continua la sua ricognizione delle espressioni artistiche nell’ambito delle culture digitali la sezione Digitalive a cura di Federica Patti: un programma dedicato alle creazioni più cross-over tra musica elettronica, performance, video e opere in AR e VR con Lorem (a cura di Re:humanism), Salò, Massimo Pupillo e Stefano Pilia, il visual live di Quayola al Teatro Argentina e l’installazione realizzata dagli studenti del MAD in “Multimedia Arts & Design” di RUFA – Rome University of Fine Arts.
EXTRACT – IL REF ONLINE
Tra virtuale e reale si svolge anche EXTRACT, il nuovo progetto del REF per l’online che conta circa 40 eventi di spettacoli pensati in prima italiana o assoluta appositamente per il web a cui si affiancano streaming live e un palinsesto settimanale curato dallo staff del festival.
Inaugura la sezione (in corealizzazione con il MAXXI) il film Dialoge 9 – MAXXI di Sasha Waltz, documentazione video della storica performance realizzata con Romaeuropa per l’inaugurazione del museo romano progettato da Zaha Hadid.
Con Table Top Shakespeare: Quarantine Edition Of The Complete Works la compagnia inglese Forced Enterteinment mette in scena online tutta l’opera teatrale del drammaturgo inglese attraverso pièce recitate dal vivo e in streaming live 4 volte a settimana per 9 settimane. Il progetto è presentato nell’ambito del programma “Being Present” UK/Italy 2020 all’interno del quale si inserisce anche la proposta del britannico Alexander Whitley che per il Romaeuropa Festival con il suo Chaotic Body, a partire dal dispositivo open source di sua invenzione Digital Body, invita il celebre compositore Ben Frost e i digital artist Marshmallow Laser Fest a sviluppare una coreografia VR per corpi 3D. Tra avant-pop e vaporwave si situano anche il live concert dell’avatar LaTurboAvedon in dialogo con l’artista Myriam Bleau e i rituali techno di Mara Oscar Cassiani.
Live e online anche le attività di Community del Romaeuropa Festival 2020: gli incontri con gli artisti realizzati in collaborazione con Rai Radio3 e Internazionale, i percorsi di formazione costruiti insieme alle Università La Sapienza e Uniroma3, Accademia Nazionale di Danza, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, Accademia di Belle Arti di Roma, RUFA – Rome University of Fine Arts, Casa dello Spettatore, IED e Naba a cui si aggiungono un palinsesto di attività interamente dedicato ai bambini a partire dalla nuova community Facebook Kids Community, le interviste al pubblico del REf con Extraordinary People, e infine Cassette un programma di podcast curato da alcuni esponenti dell’indie italiano per declinare il “contatto” che attraversa questa edizione del REf.