Tra certezze e nuovi format, il meglio della ristorazione capitolina con circa 1000 indirizzi recensiti, premi speciali e cambiamenti editoriali
Un excursus sul meglio della ristorazione capitolina, con circa 1000 indirizzi recensiti, tra ristoranti, trattorie, bistrot, wine bar, birrerie e pizzerie, insieme ai locali per una sosta veloce o gourmet.
E inoltre i migliori cocktail bar, le pasticcerie, i bar e i caffè, le gelaterie, le panetterie e lo street food di qualità. Ma anche i migliori indirizzi dove fare la spesa: dai mercati alle birroteche, dalle enoteche alla gastronomia, dalle pescherie alle macellerie, dalle torrefazioni alla pasta fresca.
Tutto questo nella nuova guida di Gambero Rosso, Roma e il meglio del Lazio, giunta quest’anno alla 34ª edizione e da oggi in libreria.
La guida cambia nel formato e nell’organizzazione, con una divisione rinnovata che ne migliora la fruibilità e la lettura. Suddivisa per categorie, troviamo la parte del mangiare nella Capitale, quella dedicata ai migliori locali per mangiare e bere a tutte le ore, i migliori indirizzi dove comprare e le segnalazioni dei migliori locali in tutta la regione.
La guida 2024 dimostra come Roma e il Lazio offrano un’offerta ricchissima, da una parte tenendosi ben ancorati alla cucina tradizionale, dall’altro aprendosi a nuovi progetti che accolgono le tendenze del momento e il pubblico più variegato.
Sul primo versante, ecco quindi che vengono individuati i Campioni della Tradizione, ovvero quelle attività che interpretano al meglio il richiestissimo ricettario tipico capitolino.
Così, il bistrot Baccano viene premiato per la sua carbonara firmata dallo chef Nabil; la Salumeria Roscioli si distingue per la cacio e pepe, mentre Da Cesare al Casaletto realizza una indimenticabile trippa alla romana. A Testaccio si mangiano, invece, le migliori polpette di bollito da Flavio al Velavevodetto, mentre dallo storico Checchino dal 1887 si deve assolutamente assaggiare la coda alla vaccinara.
La guida Roma e il meglio del Lazio assegna inoltre i premi speciali Valorizzazione del Territorio (in collaborazione con Casale del Giglio), andato alla Nù Trattoria di Acuto, e quello Ambasciatori Fondazione Gambero Rosso, conferito al rinomato ristorante di pesce Il Sanlorenzo di Enrico Pierri.
Tra le molte novità inserite nella nuova edizione della guida, ci sono quattro locali (dai ristoranti alle botteghe) che si sono distinti per la loro progettualità e le loro offerte trasversali.
Gambero Rosso assegna, infatti, il premio speciale Novità dell’Anno, in collaborazione con Krombacher, a quattro interessanti indirizzi, a Roma e non solo: Orma, la nuova casa dedicata al fine dining di Roy Caceres; l’enoteca con cucina Ruvido, il nuovo progetto di Alessandro Bernabei&Co.; la trattoria moderna Li Somari di Tivoli, capitanata dallo chef Adriano Baldassarre in sodalizio con l’imprenditore Andrea La Caita; e infine Forme – Dispensa a Ripa, la microbottega di Pasquale Borriello nei vicoli di Trastevere con un’ottima qualità di prodotti enogastronomici.
Confermati, invece, i premi relativi ai migliori ristoranti (a Roma La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri, Il Pagliaccio, Glass Hostaria, Enoteca La Torre a Villa Laetitia, Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel, Imàgo dell’Hotel Hassler, mentre fuori Roma Pascucci al Porticciolo di Fiumicino e La Trota di Rivodutri); le migliori trattorie (a Roma L’Arcangelo vino e cucina, Armando al Pantheon, Da Cesare e Grappolo d’Oro; fuori Roma Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano e Agriristorante il Casaletto a Viterbo); le migliori cucine dal mondo (Dao Restaurant e Kohaku a Roma); le migliori enoteche (Il winebar Trimani e Salumeria Roscioli a Roma, Del Gatto ad Anzio ed Enoteca Quattroruote a Montalto di Castro) e i migliori bistrot (Baccano, Spazio Niko Romito e Divinity Terrace del Pantheon Iconic Rome Hotel).
Roberto Puntato