Il libro a cui la giornalista stava lavorando prima che il tritolo la uccidesse
Martedì 15 ottobre alle ore 18.30 al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, ROBERTO SAVIANO con ANDREW, MATTHEW e PAUL CARUANA GALIZIA presentano il libro DI’ LA VERITÀ ANCHE SE LA TUA VOCE TREMA della giornalista DAPHNE CARUANA GALIZIA.
Queste pagine, con la prefazione di Saviano, raccolgono gli scritti che hanno condannato a morte Daphne, dagli esordi su carta fino all’ultimo post sul suo blog.
Le sue parole raccontano il tenace lavoro di denuncia del più grande sistema di riciclaggio che il mondo conosca, le prove della corruzione, la solitudine, il coraggio di una donna minacciata, colpita negli affetti familiari usati come bersaglio, ma capace di tenere testa a un potere che nasconde miliardi di euro.
La passione per la verità di Daphne Caruana Galizia la rende simbolo di tutte le voci libere messe a tacere per aver esercitato il diritto alla parola resistente.
“Ci sono corrotti ovunque si guardi, la situazione è disperata”. L’ultimo post di Daphne Caruana Galizia su Running Commentary si chiude così, alle 14.35 del 16 ottobre 2017. Pochi minuti dopo la Peugeot 108 su cui Daphne si sta allontanando da casa salta in aria, e quella frase diventa un testamento involontario consegnato ai lettori del suo blog.
Daphne ha pagato con la vita trent’anni di giornalismo investigativo in cui ha denunciato i lati più oscuri di Malta, dalla corruzione dei suoi politici al narcotraffico, al riciclaggio di denaro sporco, dall’influenza del regime azero sulla politica locale al ruolo di Malta nello scandalo dei Panama Papers, al sistema della vendita della cittadinanza maltese che vale il 2,5% del pil dell’isola.
Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger maltese, ha scritto sul Sunday Times of Malta, sul Malta Independent e sul blog Running Commentary, aperto nel 2008. È stata anche direttrice della rivista Taste&Flair. È stata uccisa in un attentato il 16 ottobre 2017.
Che un fatto, un’azione o un’opinione siano giusti o sbagliati non è qualcosa che si può stabilire in base al numero di persone che credono a quel fatto, che compiono quell’azione o che condividono quell’opinione. È senza dubbio sbagliato votare per la corruzione. È senza dubbio sbagliato votare per mandare al potere dei politici corrotti. La vittoria e la sconfitta non sono fattori in base a cui possiamo stabilire che cosa è giusto e che cosa è sbagliato. Vittoria e sconfitta riguardano il potere di prevenire le cose sbagliate o il potere di perpetrarle.
Modera l’incontro MASSIMILIANO COCCIA, letture di VALERIA SOLARINO.