Nella sezione automa e parallela della Festa del Cinema di Roma il delicato coming of age di Alessandro Guida
Parla di abbandono, senso di appartenenza, bisogno di punti di riferimento, paura di iniziare un nuovo percorso di vita il corto Pupone. The child I never was di Alessandro Guida, prodotto da Nicola Liguori e Tommaso Ranchino per MP Film.
Un’opera attualissima e importante, che racconta le vicende di Sasha (Riccardo Mandolini), un ragazzo orfano tifoso della Roma, che è costretto dalla legge, compiuti i 18 anni, a lasciare la casa famiglia in cui è cresciuto.
Nel cast anche Daphne Scoccia, Federico Cesari, Luca Cesarale, Gabriele Fiore, Matteo Olivetti e Fausto Sciarappa.
Alessandro, il titolo rimanda chiaramente a Francesco Totti, spiegaci meglio questa scelta
Sasha è un ragazzo che al compimento della maggiore età deve abbandonare la casa famiglia dov’è cresciuto. E’ un tema che non è stato mai affrontato ed esplorato prima, per questo mi stava particolarmente a cuore. Ho voluto creare un parallelismo tra lo stato d’animo del protagonista e ciò che è accaduto a Totti, perché come Sasha è costretto dalla legge a lasciare quella che ormai considera casa sua, anche il Capitano ha dovuto abbandonare la Nazionale a fine carriera, lasciando un vuoto nel cuore dei tifosi.
Cosa ha ispirato la storia che racconti?
La storia è vera e gli attori hanno conosciuto davvero i giovani della casa famiglia di Roma Sud chiamata “Il Tetto”. Il tema è molto complesso ed è tornato alla ribalta per il caso di Bibiano, poi cavalcato in maniera non del tutto esatta dai media. La realtà è un’altra, i servizi sociali hanno poche risorse e i progetti non esistono più. I ragazzi si ritrovano, così, da bambini accuditi ad affrontare improvvisamente da soli il mondo reale portando sulle spalle il peso di una vita. Purtroppo hanno un destino segnato e non possono prendersi il tempo che serve.
Sappiamo che hai lavorato ai videoclip di Emma, Alessandra Amoroso, Fedez, Ultimo e di molti altri big del pop italiano. Proseguirai sulla scia di Pupone o hai in mente altri progetti?
Quella dei videoclip è stata una palestra importante, lavorare con molti artisti mi ha fatto maturare sul set, perché devi ascoltare le loro esigenze in base al pubblico che li segue. Pupone mi ha aperto invece una strada più ampia, perché il corto diventerà una serie dove ogni puntata approfondirà la storia di uno dei ragazzi della casa famiglia. Non mancheranno ovviamente anche figure adulte come quelle dei tutori, alle prese con le loro vere famiglie e quella creatasi nella casa famiglia in cui lavorano.
Roberto Puntato