Fabrizio Gifuni sarà il giornalista e scrittore Pippo Fava nel nuovo film tv di Rai 1 Prima che la notte per la regia di Daniele Vicari. In onda in prima serata mercoledì 23 maggio in occasione della Giornata della legalità
Fabrizio Gifuni sarà il protagonista del nuovo film tv di Rai 1 Prima che la notte, che andrà in onda mercoledì 23 maggio in occasione della Giornata della legalità. Alla regia c’è Daniele Vicari, autore di Diaz e Sole cuore amore, che porta sul piccolo schermo la grande tradizione del cinema italiano di denuncia, inserendosi nel percorso intrapreso dal primo canale di raccontare la cultura della legalità e l’eroismo civile.
Presentato con successo in anteprima al BIF&ST 2018, Prima che la notte racconta il ritorno a Catania dell’ormai ultracinquantenne Pippo Fava (Fabrizio Gifuni) con il fine di fondare un giornale improntato alla verità e alla libertà d’opinione. Una scelta che lo porta ben presto a scontrarsi con l’imprenditoria locale e la mafia ad essa collegata e a chiudere il giornale. Ma Pippo e la sua coraggiosa e appassionata squadra di “carusi” (così chiamava affettuosamente i suoi giornalisti), di cui entra a far parte anche il figlio Claudio (Dario Aita), non si lasciano intimorire e decidono di mettere su un mensile tutto loro, dal titolo “I siciliani”. Il successo del periodico, che denuncia senza mezzi termini la mafia locale, sarà enorme, ma causerà la morte del giornalista, sparato il 5 gennaio del 1984 nella sua Renault 5, mentre va a prendere la nipotina da teatro. I suoi giovani allievi proseguiranno, però, la sua battaglia e la ricerca della verità.
Frutto di una coproduzione Rai Fiction – IIF, prodotto da Fulvio e Paola Lucisano e scritto da Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli e Daniela Vicari, Prima che la notte è tratto dall’opera omonima di Claudio Fava e Michele Gambino e vuole raccontare un uomo e il senso etico del suo mestiere giornalistico. “Un uomo verticale, che vuole vivere e non sopravvivere e che cerca la verità ad ogni costo”, come ricorda Don Luigi Ciotti, intervenuto alla presentazione del film. “Un uomo coraggioso, integro, puro, di cui abbiamo bisogno, oggi più che mai. Non facciamo della legalità un idolo, essa è fondamentale per la crescita umana e non va confinata al linguaggio educativo, ma deve diventare vita“, prosegue.
“Prima che la notte ha il merito di mettere da parte l’eroismo del protagonista e di restituire a mio padre la dimensione che gli spetta: quella della vita. – dice il figlio, scrittore e sceneggiatore Claudio Fava – Ci sono densità e verità in questo film: è una storia di mafia che non ha bisogno di mostrare i mafiosi, perché mette al centro quel potere di cui essa si nutre“.
E di Pippo Fava il film di Vicari recupera appunto la sua capacità di sorridere, quella libertà e quella fame di vita che lo hanno reso un gioioso adolescente di 58 anni, col bisogno, però, di trasmettere qualcosa al futuro.
Prima che la notte si tiene, inoltre, lontano dai più classici canoni estetici del film tv, ma sposa uno stile prettamente cinematografico, il cui merito va soprattutto alla regia di Daniele Vicari e alla bravura dell’ottimo cast coinvolto, che mescola veterani dello spettacolo italiano (Fabrizio Gifuni, Lorenza Indovina, David Coco, Fabrizio Ferracane, Manuela Ventura) e giovani talenti (Dario Aita, Barbara Giordano, Carlo Calderone, Federico Brugnone, Simone Corbisiero, Selene Caramazza, Beniamino Marcone, Davide Giordano, Roberta Rigano).
“Ho messo il confronto umano al centro del film. – afferma il regista Daniele Vicari – Ho voluto riprodurre l’energia che circola fra le persone e se ci sono riuscito il merito è di una straordinaria squadra di attori. C’è chi lo ha definito un'”opera rock”: è il più bel complimento che mi si possa fare, perché amo il rock e nel film la colonna sonora di Teho Teardo è fondamentale. D’altronde, siamo negli anni ’80, il periodo di “American Gigolò”: “Prima che la notte” inizia proprio come quel film, con la canzone di Blondie e Pippo Fava in auto. Il rock simboleggia la crudezza e la speranza di quegli anni”.
Ma se Prima che la notte risulta così riuscito, uno dei meriti maggiori va soprattutto alla straordinaria interpretazione di Fabrizio Gifuni, che si cala nei panni di Pippo Fava con grande intelligenza e passione. “Avevo voglia di tornare a fare TV. – afferma – Non ne faccio tanta proprio perché ho un grande rispetto per il linguaggio televisivo. Fava è un personaggio che ogni attore vorrebbe incontrare sul proprio cammino: è atipico, un grande giornalista ma anche un uomo di teatro. Ed io che passo la maggior parte del tempo in teatro, mettendo in gioco tutto me stesso, l’ho sentito particolarmente vicino. Ovviamente ho dovuto liberarmi dal senso di responsabilità verso il personaggio e trasformarlo in gesto artistico“.
Entusiasta di aver vestito i panni del figlio Claudio Fava è anche Dario Aita: “E’ la prima volta che interpreto un personaggio ancora vivente e ammetto che la cosa mi spaventava parecchio. Ho preferito non incontrare il vero Claudio per sentirmi libero di creare e di sbagliare. Ho costruito, così, la mia personalissima figura, utilizzando l’immaginazione, ma anche leggendo un libro di Claudio dal titolo “Nel nome del padre”, in cui descrive con grande verità il rapporto con suo padre Pippo“.
In un’epoca come quella che stiamo vivendo, in cui il tema della libertà di stampa è tornato urgentemente al centro del dibattito pubblico e della settima arte, la vicenda umana e professionale di Pippo Fava è l’occasione per riflettere sul nostro futuro e sulla ricerca di una strada per renderlo migliore.
Alberto Leali