I Premi Vittorio De Sica, istituiti nel 1975 da Gian Luigi Rondi, vengono attribuiti annualmente a personalità che si siano distinte, nella loro carriera o nel corso dell’anno in esame, nel cinema e nelle altre arti, ma anche nell’ambito della cultura, delle scienze e nella società.
Con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nell’ambito dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e con la collaborazione del Polo Museale del Lazio, sono stati assegnati ieri, martedì 21 novembre, i Premi Vittorio De Sica 2017.
Ad aprire la cerimonia romana, che si è svolta presso la Sala Regia dello splendido Palazzo Venezia, è stato il regista, attore e sceneggiatore Giuliano Montaldo, affezionatissimo alla famiglia De Sica, che si è detto felice di celebrare Vittorio con le eccellenze italiane premiate, sottolineando l’importanza storica ed artistica della cornice di Palazzo Venezia.
Quest’anno è toccato a Maria Rosaria De Sica, nipote di Vittorio, introdurre le premiazioni, dicendosi emozionata e onorata di esaltare la figura del nonno, che non ha mai conosciuto, ma che è sempre vissuto accanto a lei attraverso i racconti della sua famiglia e attraverso le sue opere.
Si inizia con i premi della Sezione Cinema italiano, con il regista e sceneggiatore Gianni Amelio, reduce dal successo del suo ultimo film La tenerezza, e più volte premiato ai David di Donatello e ai Nastri d’argento. Ad introdurlo è il regista Andrea De Sica (I figli della notte), che sottolinea il suo legame affettivo a Le chiavi di casa di Amelio, che riflette perfettamente la lezione del cinema di suo nonno Vittorio.
Altri premiati della Sezione Cinema italiano, sono il produttore cinematografico e televisivo Marco Belardi e i giovanissimi attori Selene Caramazza, distintasi come protagonista di Cuori Puri di Roberto De Paolis (selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2017) e Andrea Carpenzano, che accompagna Giuliano Montaldo nel suo viaggio alla ricerca della memoria in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni. Carpenzano dedica il premio proprio a Bruni e Montaldo, che sono stati le sue guide.
Altri premi cinema vanno alla grande attrice Athina Cenci, finalmente tornata a calcare il palcoscenico, dopo una lunga assenza; a Federica Di Giacomo, produttrice, sceneggiatrice e regista dell’interessantissimo e premiatissimo documentario Liberami; al giornalista, autore e critico cinematografici Enrico Magrelli e alla agente di rappresentanza artisti Moira Mazzantini.
A Ficarra e Picone va il premio cinema per lo straordinario successo del loro ultimo film L’ora legale; mentre allo sceneggiatore, giornalista e scrittore Domenico Starnone va il premio per il notevole contributo che la sua scrittura ha dato al cinema italiano. “Vittorio è stato una figura di straordinaria forza, energia ed intelligenza – dice Starnone – A lui sono molto legato anche perché mia nonna lo amava alla follia quando faceva il maresciallo nella saga di Pane e amore. Questo premio lo dedico a lei“.
Ad Eleonora Abbagnato, prima étoile italiana dell’Opera di Parigi e direttrice del corpo di ballo del Teatro di Roma, viene assegnato il Premio De Sica per la danza. “Dedico il premio alla mia terra, la Sicilia, da cui provengono tanti altri artisti, e che è stata per me fondamentale“.
Il Premio editoria va a Daniele Di Gennaro, cofondatore della preziosa Minimum Fax; il premio giornalismo è assegnato a Fabio Fazio, conduttore di punta della Rai, da sempre distintosi per il suo modo garbato e colto di fare televisione; il premio CC-Tutela Patrimonio Culturale spetta invece a Fabrizio Parrulli; mentre il premio De Sica per il teatro va a Ferruccio Soleri, per la sua ricchissima e insigne carriera sul palcoscenico.
A Stefano Massini, autore del bellissimo Qualcosa sui Lehaman, viene assegnato il premio per la letteratura: “L’Italia è molto sveglia in ambito letterario ed ha una grande capacità di raccontare storie“. Alla talentuosa Ottavia Piccolo va invece un altro premio teatro, che l’attrice dedica a suo padre, che si divertiva, facendo parte delle forze armate, ad imitare Vittorio De Sica nel ruolo del maresciallo Carotenuto. Speranza Scappucci, pianista e direttrice d’orchestra, riceve il premio per la musica: “La musica, come il cinema, è un linguaggio universale e sono fiera di rappresentarlo“.
I premi De Sica per le scienze vengono assegnati a Fernando Aiuti, immunologo e fondatore e presidente onorario dell’Anlaids, che invita i giovani ricercatori italiani all’estero a tornare nella loro patria, e al fisico Carlo Rovelli, che sottolinea il fine comune di scienza e cinema, ovvero sviluppare occhi nuovi per vedere il mondo e agire su di esso.
Infine, il premio De Sica società viene attribuito ad un applauditissimo Gino Strada, medico, attivista e fondatore dell’ONG italiana Emergency: “Vittorio De Sica si è sempre confrontato con l’umanità. Dedico questo riconoscimento a tutte le persone che nel mondo hanno bisogno di cure e non le trovano“.
Alberto Leali