Vincitore di due Golden Globe tra cui quello per la migliore attrice alla Stone, arriva al cinema dal 25 gennaio
Il film Searchlight Pictures di Yorgos Lanthimos Povere Creature!, vincitore di due Golden Globe® come Miglior film musical o comedy e Miglior attrice in un film musical o comedy (Emma Stone), arriverà il 25 gennaio nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Povere Creature! aveva inoltre ottenuto il Leone d’Oro all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Dal regista Yorgos Lanthimos e dalla produttrice Emma Stone, arriva l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe).
Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.
Basata sul libro di Alasdair Gray, la sceneggiatura è stata scritta da Tony McNamara, rendendo questa la seconda collaborazione tra Lanthimos e McNamara (La favorita). Il film è stato prodotto da Ed Guiney, Andrew Lowe, Yorgos Lanthimos ed Emma Stone.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
Uno dei registi più provocatori e originali del cinema contemporaneo ci regala l’ennesimo gioiello destabilizzante, intriso di fascino e black humor.
Povere Creature! sembra la versione al femminile di Frankenstein, ma a ben guardare è un film che parla di emancipazione femminile, esplorata e vissuta nel modo più completo ed estremo.
La Bella Baxter di una straordinaria Emma Stone è un personaggio indimenticabile: una bambina nel corpo di un’adulta che deve imparare a fare tutto, costruendo pian piano una donna capace di prendere in mano la propria vita e realizzare i propri obiettivi. La sua mente è completamente libera, senza vergogna né pregiudizi, e per questo può sperimentare tutto ciò che vuole: dal sesso alla conoscenza del mondo e delle scienze.
È una figura romantica, curiosa e sovversiva che si erge a eroina, proprio perché decide di essere chi desidera. E ciò a dispetto del buon costume e delle logiche sociali. E il sesso, quello di cui è sconveniente parlare e che non si può praticare dove, quando e con chi si vuole, diventa invece per Bella un potente strumento di ribellione. La lente di indagine attraverso cui impara a conoscere gli uomini e le donne, le loro pulsioni e fragilità, ma soprattutto i suoi stessi desideri.
Bella non conosce la gelosia, né il possesso, né l’esclusività: per questo, facilmente le viene a noia quell’amante focoso (Ruffalo) che la inizia ai piaceri del sesso e che come il God di Dafoe vuole rinchiuderla in una gabbia dorata con la scusa di offrirle protezione (il campionario maschile del film è miserabile e grottesco, impaurito da un atteggiamento femminile così svincolato dalle regole comuni, che cerca di tenere a bada con la prevaricazione).
Lei, invece, affamata di conoscenza, esperienze e autodeterminazione, si rifugia nei libri, cerca di capire la natura del sesso, del denaro e del potere, trova piacere nelle conversazioni con la saggia Martha (Hanna Schygulla) e con la matrona di un bordello parigino dove inizierà a prostituirsi, per poi tornare a casa e costruirsi il suo mondo. Finalmente padrona di scegliere per sé.
Lanthimos mette in scena un capolavoro barocco e futurista al tempo stesso, un universo surreale, visionario e straripante, in cui il confine fra mostruoso e meraviglioso si rivela sottilissimo. E mescola grandangoli disperati e CGI gotica, contrasti in bianco e nero ed estetica steampunk, suggestioni pitttoriche ed eredità shelleyane.
Povere Creature! è spassoso e licenzioso, appassionato e stimolante, acuto e impietoso. Un’opera talmente ricca ed audace che è impossibile non rimanerne rapiti e in cui il richiamo al passato è solo un escamotage per raccontare le diseguaglianze e la disparità tra i sessi, imbastendo, così, una critica ancora più feroce al presente.
Oltre a una Stone da Oscar, eccezionali risultano Willem Dafoe e Mark Ruffalo, così come costumi e scenografie, in grado di accompagnare, con grande efficacia, il variegato e instancabile percorso di crescita della protagonista.