In anteprima per l’Italia al Biografilm Festival e dal 17 giugno su MUBI
Con Pleasure, la svedese Ninja Thyberg firma un esordio duro ed incisivo sull’ascesa di una giovane donna nell’industria del porno a Los Angeles.
Guidato dall’ottima performance di Sofia Kappel, Pleasure è un film coraggioso, che analizza impietosamente i meccanismi interni di un mondo dai dettami severi e in cui i sogni di gloria hanno un prezzo molto alto.
La nostra protagonista, infatti, scoprirà presto cosa significhi sottostare ad un’industria dominata e gestita da uomini, che impongono il loro sguardo alle attrici, ma soprattutto trattamenti comprensivi di umiliazioni e violenze spacciati come arte.
Il percorso di Linnéa/Bella per raggiungere il sogno di diventare una grande star del porno sarà, così, lastricato di sacrifici e dolorose battute d’arresto, ma solo a lei toccherà decidere se continuare ad obbedire alle regole di un sistema iniquo, pronto a ostracizzare e marginalizzare chiunque non è disposto ad adeguarsi.
L’evoluzione della protagonista è ben visibile nell’emergere di squarci di dolorosa consapevolezza: quelli dell’assenso femminile all’abuso maschile e di complicità a un sistema che richiede la totale mercificazione della propria identità.
La regista mette in scena un racconto di iniziazione aspro e senza concessioni, che riesce a trascendere il materiale documentaristico e ad abbracciare la finzione, alternando brillantemente scene di vita privata e crude sequenze che descrivono le preparazioni e le performance del mestiere.
Il merito è dell’ottima sceneggiatura, che sceglie di raccontare l’industria del porno attraverso un’angolazione femminile, assumendo in tutto e per tutto il punto di vista di Linnéa e sottolineando l’oggettivazione di quello maschile nei sui confronti.
Ninja Thyberg ritorna sui temi del suo omonimo cortometraggio vincitore a Cannes e ci regala un’opera lucida e audace, che mette in luce le disparità di trattamento e opportunità fra uomini e donne (anche) nell’industria pornografica.
Carla Curatoli