La 12a edizione del PITIGLIANI KOLNO’A FESTIVAL a Roma dal 18 al 23 novembre. La kermesse ospiterà film israeliani e di cultura ebraica presso la Casa del Cinema e Il Pitigliani. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Il Pitigliani Kolno’a Festival, giunto alla sua 12a edizione, propone commedie, drammi, documentari, serie tv, panel con professionisti del settore, ospiti e ben 20 anteprime italiane.
Film di inaugurazione, Holy Air di Shadi Srour – ospite al festival con il produttore Ilan Moskovitch – presentato in anteprima italiana: una commedia che mostra un inedito spaccato delle diverse culture che convivono in Israele.
Per la prima volta sarà presentato al pubblico italiano The Legend of King Solomon, l’ultima opera del Maestro dell’animazione israeliana Hanan Kaminski – anche lui tra gli ospiti del festival – originale versione della storia di Re Salomone, che affronta i temi della convivenza tra culture diverse e del passaggio dalla giovinezza all’età adulta. Un film che ha impegnato 12 anni il regista israeliano che riceverà il Premio alla Carriera, per la prima volta assegnato dal festival.
Ancora, il film Harmonia di Ori Sivan, adattamento moderno della storia di Abramo, Sarah e la giovane Hagar. The Pickle Recipe, di Michael Manasseri, commedia ‘gastronomica’ sul segreto dei cetriolini sottaceto di nonna Rose. Longing, di Savi Gabizon; An Israeli Love Story, di Dan Wolman, la vera storia d’amore tra Pnina Gary e Eli Ben-Zvi, figlio di Rachel Yanait e Yitzhak Ben-Zvi, il secondo presidente dello Stato d’Israele, si dipana invece sullo sfondo della fondazione dello Stato di Israele.
Per i documentari, On the Map di Dani Menkin, che racconta la partita di basket tra Maccabi Tel Aviv e la squadra dell’armata rossa CSKA Mosca nel Campionato Europeo di Pallacanestro del 1977, in piena Guerra Fredda. A seguire, Iom Romi, di Valerio Ciraci, uno spaccato della vita della Comunità ebraica di Roma e Shalom Italia di Tamal Tan Anati, che racconta di tre fratelli ebrei israeliani di origine italiana, in viaggio attraverso la Toscana, in cerca della caverna in cui da piccoli si erano nascosti per scappare ai nazisti.
Quindi #uploading_holocaust, di Udi Nir e Sagi Bornstein racconta, attraverso le immagini realizzate con gli smartphone dai liceali israeliani in Polonia il punto di vista della nuova generazione sulla Shoah e un’immagine commovente e inquietante del modo in cui la memoria collettiva si forma nell’era del web.
Ben Gurion, Epilogue, di Yariv Mozer, lunga e inedita intervista al padre dello Stato di Israele per anni rimasta sepolta nell’Archivio Spielberg di Gerusalemme.
Non mancheranno le Serie TV da Israele. Si inizia lunedì 20 novembre dalle ore 18:15 con il panel “Non solo In Treatment. Serie TV da Israele: un fenomeno globale”: Un vero e proprio dialogo aperto che vuole indagare l’incredibile exploit di esportazione di format e serie televisive israeliane degli ultimi anni.
Verranno proiettati Shtisel, sul mondo ultra-ortodosso di Gerusalemme; il medical drama Yellow Peppers, su un bambino autistico. Il panel vedrà al tavolo l’editorialista e docente universitario Massimiliano Panarari e Ram Landes, produttore e ideatore di molti format israeliani, che presenta al festival Your Honor (Kvodo).
A seguire, il il secondo panel, dal titolo Raccontare il Medio Oriente attraverso il documentario, incontro a due voci tra Itai Anghel – il più grande reporter di guerra israeliano – e il direttore de La Stampa, Maurizio Molinari. Il panel sarà seguito dalla proiezione del doc Invisible in Mosul.
Durante la kermesse, si svolgerà la prima edizione del Premio Emanuele (Lele) Luzzati, che il 22 novembre presenterà in una ‘non-stop’ le opere finaliste, mentre il 23 novembre premierà l’opera considerata meritevole da una giuria composta da intellettuali e artisti di rilievo.
Per ricordare i 50 anni dall’arrivo degli ebrei libici in Italia, il festival chiude al Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani con Libia, l’ultimo esodo di Ruggero Gabbai.
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