Bangla, il film del giovane regista e attore Phaim Bhuiyan, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2018 all’interno della sezione Alice nella città, racconta con leggerezza e ironia la tematica dell’integrazione. Al cinema dal 16 maggio con Fandango
Essere un giovane immigrato di seconda generazione: è questo che racconta il ventiduenne Phaim Bhuiyan, italiano figlio di bengalesi, nel film Bangla, che ha scritto, diretto e interpretato, ispirandosi alla sua vera storia. Una storia romantica e divertente, che gioca con ironia sui pregiudizi, sullo sfondo del multietnico quartiere romano di Tor Pignattara. Ma soprattutto una storia che riesce a raccontare con leggerezza la complessa tematica dell’integrazione, con una sensibilità vicina alle nuove generazioni.
Bangla è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2018 all’interno della sezione Alice nella città ed è stato protagonista il 15 novembre 2018, grazie a TIMVision Production e Fandango, di un evento speciale al WeGil, dove sono state mostrate le prime immagini, alla presenza del regista, della protagonista femminile Carlotta Antonelli e dei produttori Domenico Procacci per FANDANGO e Annamaria Morelli per TIMVision. L’evento ha visto inoltre coinvolti i ragazzi dei licei del V Municipio di Roma che hanno potuto confrontarsi con tematiche e realtà vicine al vissuto di molti di loro.
Il giovane protagonista di Bangla è un musulmano di origini bengalesi che vive con la famiglia iper-tradizionalista a Tor Pignattara. Lavora come stewart in un museo, suona in un gruppo musicale, e proprio in occasione di un concerto, incontra una ragazza libera, curiosa e istintiva. Tra i due scatta subito una forte attrazione, ma non è facile per un ragazzo musulmano capire come conciliare l’amore con la più inviolabile delle regole dell’Islam: niente sesso prima del matrimonio.
“Inizialmente la mia idea era quella di raccontare una commedia romantica incentrata sul problema del sesso prima del matrimonio, poi però il film è diventato un vero e proprio catalogo di esperienze, quasi un confessionale – ha raccontato Phaim -. Per me era importante far arrivare il messaggio che della diversità non bisogna avere paura e che spesso i più impauriti in tal senso non sono i ragazzi, ma gli adulti. In questo film prendo in giro me stesso e la mia cultura giocando coi cliché, perché sono consapevole che vivendo in Italia bisogna abituarci ai suoi usi e costumi e non restare chiusi nei nostri, come spesso si tende a fare. A dir la verità, nessuno della mia famiglia aveva molta fiducia in questo progetto, anzi avevano molta paura che, non riuscendo a realizzarlo, ci sarei rimasto male. Poi però, quando si è concretizzando, mi hanno detto: “Lo sapevamo che ce l’avresti fatta!“.
“E’ stata una fortuna imbatterci in Phaim, che non solo stava studiando regia, ma aveva anche il coraggio di raccontare la sua storia. Volevamo che questo film fosse gradito al più vasto pubblico possibile: in tal senso, il fatto che trattasse tematiche importanti, come l’integrazione, con leggerezza e divertimento ci ha aiutati moltissimo“, ha raccontato il produttore di FANDANGO Domenico Procacci.
“TIMVision pone molta attenzione alla creatività dei giovani e Phaim rientra in quei talenti a cui abbiamo voluto dare la possibilità di raccontarsi. Abbiamo deciso subito di produrlo, perché non solo lui è un personaggio interessante, ma anche perché raccontava una storia importante in modo leggero e originale, come in Italia non siamo abituati a fare“, ha proseguito Annamaria Morelli per TIMVision.
“Non conoscevo Phaim, ma mi sono subito innamorata della sua storia: leggendola, infatti, mi ha fatto molto ridere – ha raccontato Carlotta Antonelli -. Ho amato molto il mio personaggio, perché non ha paura della diversità, ma anzi è curiosa di scoprire una nuova cultura, a cui si avvicina senza timore. Sia io che Phaim ci siamo lasciati andare: lui ha avuto grande coraggio a mostrare a tutti la sua storia, io l’ho preso per mano e l’ho accompagnato in questo percorso. Mi è piaciuto molto il fatto che Tor Pignattara non fosse raccontata, come di consueto, per le sue problematiche, ma come un quartiere in cui si può vivere con tranquillità, di cui non bisogna avere paura“.
Vincitore del Premio Lazio Frames Cinema della Regione Lazio come miglior film presentato nella selezione di What’s Next Italy del MIA, dedicata ai protagonisti della prossima stagione cinematografica italiana, Bangla è stato, inoltre, selezionato nella sezione Big Screen Competition – che include solo 8 film provenienti da tutto il mondo – nell’ambito dell’IFFR – International Film Festival di Rotterdam (23 gennaio – 3 febbraio 2019).
Roberto Puntato