Svelato il programma della 55ma edizione del Pesaro Film Festival, che si terrà dal 15 al 22 giugno nel segno del nuovo cinema
Preceduta da un affettuoso ricordo del fotografo Pietro Coccia, uno dei professionisti più noti del cinema italiano recentemente e prematuramente scomparso, è stata presentata alla sala “Dalí” dell’Istituto Cervantes, a Roma – la 55a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, che si terrà dal 15 al 22 giugno nel segno del nuovo cinema.
Il ricco programma di quest’anno ricerca il “Nuovo Cinema” in tutte le sue multiformi possibilità, a partire dal Concorso Pesaro Nuovo Cinema, con sette opere (prime o seconde) provenienti da tutto il mondo, spesso lontane dai classici stilemi tipicamente “da festival”. Due le giurie, quella professionale (Olimpia Carlisi, Amir Naderi e Andrea Sartoretti) e quella degli studenti.
Prosegue poi la ricognizione della produzione audiovisiva italiana a bassissimo budget, extra-industriale ed extra-formato, costituita da Satellite – Visioni per il cinema.
L’apertura in Piazza del Popolo è affidata al cult Butch Cassidy (Butch Cassidy and the Sundance Kid) , diretto da George Roy Hill,con Paul Newman e Robert Redford , a cinquant’anni dalla sua uscita.
L’Evento Speciale dedicato al cinema italiano vede quest’anno l’approfondimento del “lato b” della nostra cinematografia. Ossia il cinema di genere nelle sue forme più eterogenee che dalla commedia, genere principe di tutto il nostro cinema, arriva a tutte le sperimentazioni più ardite. Ad accompagnare la retrospettiva dei film più recenti che hanno lavorato sui generi, ci sarà un volume, a cura del direttore artistico del Festival Pedro Armocida e Boris Sollazzo, pubblicato da Marsilio.
L’illustrazione del manifesto di quest’anno, in linea con il discorso sul cinema di genere italiano, è stata affidata a Roberto Recchioni, sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema, illustratore, critico cinematografico, definito “la rockstar del fumetto italiano”.
La Mostra ricorderà Bernardo Bertolucci, con un omaggio che racchiude tutte le sue partecipazioni al festival a partire dagli anni ’60. Per ricordare la straordinaria figura della cineasta Barbara Hammer, pioniera del cinema lesbico, scomparsa recentemente a New York all’età di 80 anni, la Mostra proprone in 16mm il suo film del 1973, “Sisters”.
Per la prima volta in Italia la personale di Lee Anne Schmitt, una delle artiste e cineaste statunitensi più interessanti soprattutto per il suo lavoro, quasi sempre in 16 mm, legato al pensiero politico, all’esperienza personale e alla terra. A Pesaro, la Schmitt presenterà tutti i suoi film e parteciperà a un incontro con Rinaldo Censi, curatore della personale.
Walter Veltroni, nuovo componente del comitato scientifico, ‘debutta’ con unaserie di incontri «FuoriCinema» con personalità del mondo del giornalismo e dello spettacolo: Giovanni Floris (20 giugno) e Lino Banfi (21 giugno).
Con il sostegno di AC/E e in collaborazione con il festival “Margenes” e “Mujeres de Cine”, la Mostra propone un focus sul cinema spagnolo contemporaneo declinato al femminile con 5 titoli, tra film di lungometraggio, cortometraggio e documentario, degli ultimi anni in cui hanno debuttato molte interessanti registe.
Anche la tradizionale sezione sul cinema russo contemporaneo, sarà tutta dedicata, a opere dirette da registe. E quest’anno si celebra l’anniversario del focus sul cinema russo che la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema da dieci anni porta avanti.
Tra le proiezioni speciali, in anteprima mondiale: White Flowers di Marco De Angelis, Antonio Di Trapani, Gelsomina verde di Massimiliano Pacifico, Adriano Aprà Autoritratto di Pasquale Misuraca; in anteprima italiana, Rasendes Grün mit Pferden di Ute Aurand , proiezione in 16mm.
Omaggi anche a Notre-Dame con Nuestra Señora de Paris di Teo Hernandez (1981-1982) e ad Emergency – 25 anni con La terra strema di Federico Greco (2018).
Ma anche ai 30 anni di Fuori Orario, che non è solo la celebrazione, attraverso una serie di ‘pillole’ sparse per tutti i giorni di proiezione del festival, della trasmissione televisiva notturna di Rai 3 che ha rivoluzionato il modo di vedere i film d’intere generazioni di cinefili, ma soprattutto un omaggio ‘prospettivo’ con lo sguardo verso il futuro. E poi vent’anni di Stacult, tra i pochissimi programmi dedicati al cinema sulle tv generaliste.
Tornano a Pesaro le lezioni di storia di Federico Rossin, alle prese con una retrospettiva che vuole riscoprire il cinema femminista dal 1968 al 1978 in quattro programmi.
Un ruolo importante sarà poi ricoperto dall’animazione italiana per la sezione Corti in Mostra – Animatori italiani oggi, che comprende una selezione tra i migliori cortometraggi di animazione italiana recente. Quest’anno alla rassegna dei corti, una personale per segnalare il lavoro, lungo un arco temporale abbastanza ampio, di un autore: Roberto Catani.
E ancora, uno dei massimi registi sperimentali argentini – Claudio Caldini – sarà ospite del festival, dove proporrà dal vivo i suoi film in super8 con una performance speciale al Centro Arti Visive – Pescheria; Concorso (Ri) montaggi. Il cinema attraverso le immagini, una selezione di cinque video essay/recut/mash-up/remix; Re-framing home movies, che si sviluppa a partire dalla collaborazione di tre realtà italiane impegnate nella salvaguardia e valorizzazione dei film di famiglia; e infine, tutte le sere, a partire dalla mezzanotte, sarà possibile partecipare al Dopofestival – Il muro del suono a cura di Anthony Ettorre, in un alternarsi di musica e immagini fuori dagli sche (r) mi, con sonorizzazioni e performance uniche in anteprima per la Mostra del cinema.
Dulcis in fundo, Tutto Grifi al Centro Arti Visive: per la prima volta integralmente tutti i materiali video analogici open reel, realizzati da Alberto Grifi insieme ad altri tra il 1976 e il 1977.
La sigla del Pesaro Film Fest 2019 è stata realizzata dagli allievi del corso di Perfezionamento Perfezionamento di Disegno Animato e Fumetto della scuola del Libro di Urbino, un omaggio al cinema di genere italiano.
Con la tecnica del rotoscopio sono state sublimate sequenze di film horror, spaghetti western, commedie, film polizieschi, politici e di fantascienza, anticipatori di tante serie televisive contemporanee.
Nella saletta del Cinema Sperimentale, nelle giornate del Festival, saranno esposti i disegni realizzati per la sigla e per progetti di animazioni, fumetti e illustrazioni.