Nelle sale italiane dal 20 febbraio 2025 con Eagle Pictures
A sette anni di distanza dall’ultima avventura cinematografica, l’adorato Paddington è tornato sul grande schermo, pronto a far sorridere grandi e piccini con una nuova, entusiasmante avventura. Questa volta, l’orsetto peruviano intraprende un viaggio verso il suo paese d’origine per far visita alla zia Lucy, ma la sua avventura si trasformerà in un’epica esplorazione della foresta amazzonica, alla ricerca della sua parente scomparsa.
Paddington in Perù si allontana dallo scenario londinese delle precedenti pellicole, portando lo spettatore in un Sud America vivido e dinamico, ma il cuore del film rimane invariato: il legame familiare, l’integrazione e il valore dell’accoglienza. Nonostante il cambiamento di location e il nuovo regista, Dougal Wilson, il film si inserisce perfettamente nella saga, continuando a mescolare comicità surreale e riflessioni emozionanti. Il tema centrale del film è la riconciliazione familiare, trattata con il tono vivace e luminoso che da sempre caratterizza la serie.
Il viaggio in Perù diventa per Paddington una metafora della ricerca di identità, e l’orsetto si ritrova a confrontarsi con le sue radici culturali. La novità di questo capitolo sta nel fatto che, per la prima volta, Paddington si interroga veramente sul suo posto nel mondo: il confronto tra la sua terra natale e la famiglia che lo ha accolto in Inghilterra lo spinge a esplorare la sua dualità culturale. In questo modo, il film affronta delicatamente il tema della migrazione e della cultura condivisa, con un messaggio che risuona forte anche tra il pubblico adulto.
Il cast, che vede il ritorno dei volti familiari come Hugh Bonneville e Julie Walters, si arricchisce con nuovi e brillanti interpreti. Antonio Banderas, nel ruolo di un villain esuberante, riesce a portare un’ulteriore dose di energia, mentre Olivia Colman offre una performance indimenticabile, nei panni di una suora canterina. Sebbene la figura di Paddington sembri adattarsi meglio al contesto londinese, dove l’integrazione è un tema più esplicito, il film non perde il suo spirito originale, regalando un’esperienza coinvolgente e commovente.
Seppur privo della genuinità che caratterizzava i primi due capitoli, a causa dell’assenza di Paul King alla regia, Paddington in Perù mantiene comunque il tono e l’umorismo che hanno reso grande la saga. La sua missione di portare un messaggio di unione, coraggio e speranza resta inalterata. Sebbene le gag e i dialoghi talvolta sembrino un po’ forzati, il film riesce comunque a far ridere e emozionare, grazie soprattutto alla solita, irresistibile bontà di Paddington.
In definitiva, Paddington in Perù è una naturale continuazione della saga, un’avventura che affronta temi di crescita personale e famiglia in modo originale e senza mai rinunciare alla leggerezza e alla magia che hanno reso il personaggio di Paddington una figura universale.
Maria Grande