Ispirato alla vera storia di Robin Cavendish e prodotto dal figlio Jonathan, Ogni tuo respiro è l’esordio alla regia dell’attore britannico Andy Serkis, che rende omaggio alla memoria e al coraggio di un uomo e una donna, che hanno affrontato la tragedia della loro vita.
Giovani, belli, innamorati, Robin e Diana sembrano vivere una splendida fiaba. Quando però a Robin viene diagnosticato, in seguito a un grave malore, il virus della poliomielite, i due sposi devono fare i conti con le terribili e invalidanti conseguenze della malattia. Robin, costretto a vivere per tutta la vita paralizzato e attaccato a un respiratore, è inizialmente portato ad arrendersi, ma grazie alla forza e all’aiuto di sua moglie, riuscirà a trovare il coraggio di reagire e di pensare a una vita felice.
Ogni tuo respiro è un film delicato e sensibile, ma soprattutto lontano dagli eccessi patetici e sentimentali a cui ci hanno abituato opere che trattano di amore e malattia. Il merito va alla capacità della sceneggiatura di puntare su un’ironia che smorza gli aspetti più melodrammatici della vicenda, mostrandoci Robin e Diana scherzare sulla morte, sul sesso, sulla malattia, sul destino.
Perché il fine di Ogni tuo respiro è donare al pubblico un messaggio di speranza e mostrare come un doloroso calvario possa trasformarsi in positiva opportunità. Robin e Diana sono stati capaci, infatti, di immaginare ciò che all’epoca era impensabile, ovvero che un uomo paralitico potesse condurre una vita normale e felice. Il loro contributo è stato fondamentale per tutti quei pazienti in condizioni analoghe a quelle di Robin, a cui è stata data la preziosa possibilità di condurre una vita al di fuori del “carcere” ospedaliero.
Serkis ha la fortuna di servirsi per il suo debutto di alcuni dei più talentuosi attori inglesi: Andrew Garfield dimostra nuovamente di essere interprete pregevole, grazie a una recitazione giocata quasi unicamente sul volto; Tom Hollander è alle prese con un gustoso ruolo doppio; Hugh Bonneville conquista, al solito, con la sua irresistibile ironia british.
Se possono non convincere la rappresentazione un po’ troppo patinata degli anni ’50 e ’60 e uno stile registico senza particolari innovazioni, Ogni tuo respiro resta un lavoro capace di toccare tematiche di grande complessità in modo intenso e mai banale.
Roberto Puntato