Dal 4 al 6 marzo 2025, torna Pietro Orlandi, Fratello, il toccante spettacolo ispirato al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, con la regia di Giovanni Franci e protagonista Valerio Di Benedetto
Quarant’anni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, il fratello Pietro continua a lottare con coraggio per scoprire la verità dietro uno dei misteri più oscuri della storia italiana. A distanza di un anno dal successo ottenuto nella passata stagione, lo spettacolo “Pietro Orlandi, Fratello” torna in scena all’OFF/OFF Theatre dal 4 al 6 marzo 2025, con la regia di Giovanni Franci e l’attore Valerio Di Benedetto nei panni di Pietro Orlandi.
Il testo, scritto e diretto da Giovanni Franci, nasce da un incontro avvenuto nel dicembre scorso tra il regista e Pietro Orlandi, che ha condiviso con lui la sua lunga e dolorosa battaglia per trovare risposte sulla misteriosa scomparsa della sorella. Un incontro che ha dato vita a uno spettacolo che mescola realtà e memoria, toccando le corde più intime di una vicenda che ha segnato la storia del nostro paese.
Nel corso dello spettacolo, Pietro ripercorre quarant’anni di silenzi, segreti e verità negate, affrontando le tre principali piste investigative che si sono susseguite nel tempo: il terrorismo internazionale, la criminalità organizzata e il coinvolgimento della pedofilia, tutte legate dalla presenza ombrosa della Città del Vaticano. Un “atto unico” che si configura come una “stand up tragedy”, dove il racconto si intreccia con i ricordi personali di Pietro, con l’obiettivo di fare luce su una vicenda che ancora oggi resta irrisolta.
Con un linguaggio potente e diretto, lo spettacolo non solo ripercorre gli eventi e le indagini più noti, ma offre uno spunto di riflessione sulla verità che ogni cittadino, ogni fedele, ha il diritto di conoscere. “Cercare Emanuela significa cercare la verità”, sottolinea il regista Giovanni Franci, “La famiglia Orlandi ha diritto alla verità, e tutti noi, come società civile, abbiamo diritto a una Chiesa onesta, senza ombre.”
Un’occasione unica per confrontarsi con una delle tragedie italiane più misteriose e ancora irrisolte, alla ricerca di risposte che, dopo quarant’anni, non sono ancora arrivate.
Roberto Puntato