Presentato in anteprima al Giffoni Film Festival 2023, arriva in sala dal 27 luglio con Notorious Pictures
Elsa (Carolina Sala) è una ragazza di 17 anni che, all’improvviso, scopre di essere affetta da leucemia. La sua unica possibilità di salvarsi è un trapianto di midollo, ma il solo a poterglielo donare è suo padre che non ha mai conosciuto. Così, la ragazza intraprende un viaggio alla ricerca del genitore, accompagnata da Edo (Rocco Fasano), un simpatico giovane conosciuto in ospedale, affetto dalla sua stessa malattia. Sarà l’inizio di un rapporto molto speciale.
Basato su un film del 2010, Noi anni luce è il primo lungometraggio di Tiziano Russo, noto ai più per aver diretto la serie Skam Italia 5 per Netflix.
L’influenza di Skam si evince chiaramente dall’autenticità con cui il film dipinge i personaggi e in particolare una gioventù alla ricerca del proprio posto nel mondo.
Il merito principale della pellicola è quello di non scadere mai nella retorica, nonostante le tematiche abusate della malattia, del coming of age e del viaggio on the road alla ricerca del genitore sconosciuto.
Noi anni luce è un film onesto e sincero, con due personaggi che suscitano subito simpatia, interpretati da attori in gamba e decisamente a loro agio. È infatti all’alchimia fra Carolina Sala e Rocco Fasano, oltre che a una scrittura non banale (Isabella Aguilar e Simona Tateo) che dobbiamo la riuscita dell’opera.
Apprezzabile è, inoltre, il tentativo di rimanere il più possibile indipendente dai canoni del sick romance movie, non perdendo mai in verosimiglianza.
Ottimo per il pubblico giovane, e non a caso in concorso a Giffoni, Noi anni luce affronta la malattia, parlando al contempo di amore, libertà, crescita personale, recupero e rimodulazione del rapporto genitoriale.
Alberto Leali