A cura di Emilia Martinelli e Tiziana Scrocca, lo spettacolo andrà in scena il 14 Maggio alle 21
Il progetto nasce in collaborazione con la Casa di Reclusione di Rebibbia, con cui in questi anni l’Associazione Teatrale Culturale Saltimbanco ha promosso varie iniziative.
Nella pancia del pescecane è il frutto di un laboratorio di drammaturgia ispirato al Pinocchio di Collodi a cui hanno partecipato 14 detenuti (Alessandro, Andrea, Aniello, Carmelo, Daniele D., Daniele N., Daniele P., Dylan, Frank, Giorgio, Giulio, Romolo, Samuele, Vittorio) che saranno sul palcoscenico della Sala Umberto con questo spettacolo cucitogli addosso dalla maestria delle registe Emilia Martinelli e Tiziana Scrocca.
Attraverso il racconto di Pinocchio gli interpreti percorrono un viaggio introspettivo, indagando la propria condizione emotiva. Tramite l’improvvisazione e le tecniche teatrali il loro vissuto diventa narrazione.
C’era una volta un pescecane… e dentro la sua pancia c’erano tanti Pinocchio, non uno, ma quattordici! Ognuno con la propria storia. Persi in mare, il pescecane li ha inghiottiti.
Ora sono tutti lì, fermi e aspettano. Non vogliono farsi digerire però, non vogliono perdere loro stessi, la loro umanità, e allora si raccontano. Ripercorrono alcune delle avventure di Pinocchio, un burattino nato senza fili che si è lanciato nella vita, che un giorno è inciampato ed è caduto.
Nei loro ricordi i Pinocchio incontrano un Gatto e una Volpe di borgata, una Fatina pugile, un Mangiafuoco slavo, un Lucignolo di strada, e poi ritrovano anche un padre, una madre, abbracciano l’amata, chiedono perdono ad un figlio. Dalla pancia del pescecane ognuno fa emergere il proprio Pinocchio, ripercorrendo momenti e incontri importanti della vita.
Memorie che rischiano di dissolversi nella pancia del pescecane.Risuonano le loro voci per resistere e farsi compagnia, per aspettare il momento in cui finalmente il pescecane aprirà la bocca. Un momento pieno di desiderio ma anche di paura. “Non è facile tornare a riva, diventare un uomo libero. Ci vuole un Tonno amico, un caro che ci aspetta, che ci prende per mano e cammina con noi” –raccontano gli attori.
“Nella pancia del pescecane” è la storia di tutti i Pinocchio che provano a crescere con sincerità, quelli a cui il naso si allunga palesando la bugia, l’errore. Le sue cadute sono evidenti, non sono nascoste dietro sorrisi all’occorrenza e inganni quotidiani.
Pinocchio è vero, reale, umano. Pinocchio siamo tutti noi quando cadiamo e ci rialziamo.