Il primo documentario autorizzato su David Bowie arriva in sala in esclusiva IMAX dal 15 al 21 settembre e dal 26 al 28 settembre distribuito da Universal Pictures
Originale, camaleontico, coraggioso, radicale. David Bowie è stato un artista totale, sicuramente uno dei più influenti e versatili del XX secolo.
Il documentario di Brett Morgen (Kurt Cobain: Montage of Heck) Moonage Daydream, che ruba il titolo all’omonimo brano del 1971, racconta l’alieno trasformato in icona, esplorando il ricchissimo archivio di Bowie, catturando momenti e cambiamenti e servendosi di un montaggio abile e stravagante.
Il fine, oltre a quello di rilanciare il mito di Bowie, è di ricomporre un quadro il più possibile fedele al suo spirito e alla sua personalità poliedrica. E come il suo protagonista, anche il film assuma una forma mobile e indeterminata, evitando l’impatto biografico e guardando subito oltre.
Moonage Daydream è un eccitante excursus di look ed acconciature, di brani formidabili e di contaminazioni di varie forme d’arte, quelle che Bowie ha da sempre sperimentato nella sua gloriosa carriera.
Se l’ambizione è quella di essere un’opera definitiva che racconta Bowie tramite il linguaggio cangiante di Bowie, il film non ha però le gambe per sostenere un peso così grande. Apprezzabile resta comunque lo sforzo di afferrare la quintessenza degli anni dell’artista: Morgen fa infatti scelte non banali, realizzando un flusso immaginifico e sperimentale fatto di musica, opere d’arte, dichiarazioni, interviste e materiale di repertorio.
Ciò rende Moonage Daydream una meravigliosa esperienza visiva, ricca di sensazioni, riflessioni, suggestioni.
Ilaria Berlingeri