In una solare e serena Palermo, la vita di Paolo (Pif), ingegnere quarantenne sposato con Agata (Thony) e con due figli (Angelica Alleruzzo e Francesco Giammanco) procede tra lavoro, relazioni extraconiugali e sedute al bar con gli amici a fare il tifo per la squadra locale. Investito in pieno da un’auto proprio all’incrocio che ogni giorno attraversa col rosso, l’uomo si ritrova in Cielo, nello stanzone adibito allo smistamento delle anime. Qui scopre che a causa di un errore burocratico, ha ancora diritto a 92 minuti sulla Terra, per salutare sua moglie e i suoi figli e risolvere ciò che ha lasciato in sospeso.
Lo sceneggiatore Francesco Piccolo, coadiuvato da Daniele Luchetti, attinge a due suoi libri di grande successo editoriale, Momenti di trascurabile felicità e Momenti di trascurabile infelicità, e conferisce loro una struttura narrativa di cui sono privi, attenta, però, a non tradirne lo spirito.
Ne deriva un film agile, malinconico e pieno di umanità, che, un po’ come Il cielo può attendere di Lubitsch, ruota attorno a una serie di splendidi personaggi e alle loro vite così vicine alle nostre, che sembra di conoscerli da sempre.
Tra sorrisi, lacrime, tenerezze e riflessioni, il film di Luchetti tocca le cose più piccole e più importanti della vita, offrendo un affresco umano sincero e pieno di grazia, capace di estrarre l’anima dalla parola scritta (in questo caso, frammenti di racconto, ricordi e pensieri).
Il ricorso alla voce off di Paolo non è mai ingombrante, anzi si sposa bene con il flusso di coscienza che ripercorre i molti “momenti trascurabili” della sua vita, ma anche le sue umane debolezze e la sua visione particolare ma al contempo così universale.
La struttura narrativa, libera e fluida, non pecca mai per tono o misura, coadiuvata dalla regia esperta ed agile di Luchetti, che ci conduce con eleganza mai artefatta nel tessuto quotidiano dei personaggi.
Pif appare a suo agio in un ruolo che gli calza a pennello, quello di uomo medio meschino e pieno di difetti ma anche tenero ed amabile, circondato da un cast altrettanto efficace, che comprende la deliziosa Thony, che incarna tutta la forza e la complessità delle donne “normali”, e il notevole Renato Carpentieri nel ruolo di un angelo più umano degli umani (e assente nei libri di Piccolo).
Già, perché Momenti di trascurabile felicità è intriso di palpabile umanità persino nei momenti più fantasy, a cominciare dalla descrizione di un aldilà simile a un caotico ufficio postale con code interminabili, errori burocratici e dipendenti annoiati.
Quello di Luchetti è un film ironico, leggero e profondo al contempo, che dimostra come il cinema italiano sia ancora capace di raccontare la poesia della vita quando può fare affidamento su una sceneggiatura degna di essere chiamata tale. Al cinema dal 14 marzo con 01 Distribution.
Alberto Leali