Mantovana d’origine, diplomata nel 2015 al Centro Sperimentale di Cinematografia, inizia i suoi passi nel mondo del cinema con il film Roma nuda di Giuseppe Ferrara accanto a Franco Califano, poi arrivano le fiction in tv, come Don Matteo e Che Dio ci aiuti, e ancora teatro, corti, spot (tra cui uno con Giancarlo Giannini) e diversi premi come attrice rivelazione.
Miriam Galanti è giovane, bella, duttile e volenterosa; il sogno di fare l’attrice non l’ha mai abbandonata e oggi può dirsi pienamente realizzato. La incontriamo a Roma durante la II Edizione del Premio Giuliano Gemma, poiché è una delle premiate della sezione Nuovi Talenti, e nella primavera del 2018 la vedremo sul grande schermo come protagonista dell’opera prima di Luigi Boccia “Scarlett”.
ZS: Eccoci con la vincitrice del Premio Giuliano Gemma Nuovi Talenti, Miriam Galanti. Dopo la tv, il cinema e il teatro, tra un po’ ti vedremo in un nuovo progetto da protagonista, “Scarlett”…
MG: Sì, “Scarlett” è l’opera prima di Luigi Boccia, prodotta dalla DreamWorldMovies. Un po’ road movie, un po’ thriller psicologico, girato quasi completamente a bordo di un’automobile. Tra me, che interpreto la protagonista Giulia, e la vettura si crea un rapporto molto stretto, tant’è che lo spettatore sarà portato a chiedersi se è la macchina ad avere un’anima e a compiere determinate azioni, come accadeva in “Christine” di Stephen King, o è la protagonista, profondamente turbata dal suo passato, ad avere delle fragilità psichiche che la spingono a crearsi una realtà parallela. Il dubbio rimarrà fino alla fine e sarà lo spettatore a dover tirare le proprie somme.
ZS: La domanda sorge spontanea: qual è il tuo rapporto con Stephen King, vista l’ispirazione a “Christine”?
MG: Ho letto alcuni libri di Stephen King, lo apprezzo molto, ma non mi definirei una sua accanita ammiratrice, diversamente dal regista, Luigi Boccia, che è totalmente affascinato da suoi romanzi. Mi è piaciuto molto, però, calarmi nel mondo di King e in quello che ha voluto mettere in scena Luigi. Per un attore è molto bello entrare nel corpo e nella mente di personaggi diversi.
ZS: E invece il tuo rapporto con le automobili?
MG: (ride) Questa è una domanda che non dovevi farmi! Confesso di avere la patente, ma di non avere un bellissimo rapporto con l’auto. Nel mio caso è proprio vero il detto “Donna al volante, pericolo costante”!
Alberto Leali e Roberto Puntato